Attenti ai «Rapi(na)tori di sguardi»

Da «Banditi a Milano» a «I soliti ignoti» le migliori pellicole noir selezionate dalla Fondazione Cineteca

La Fondazione Cineteca Italiana ha programmato il saluto al 2007 cinematografico con una bella rassegna all’insegna del noir. Da oggi, infatti, e fino al 30 di dicembre (con, però, un’appendice speciale per San Silvestro, programmata all’Area Metropolis 2.0) è in cartellone Rapi(na)tori di sguardi, omaggio riconducibile ad un genere sviluppatosi dagli anni Quaranta e che si è via via caratterizzato per la cupezza delle pellicole, per i suggestivi chiaroscuri, per le particolari inquadrature. La rassegna allo Spazio Oberdan punta, in particolare, ad esaltare quelle pellicole che ci hanno consegnato romantiche figure di personaggi capaci di suscitare, nello spettatore, reazioni contrastanti, di amore-odio; un po’ come avviene con certi protagonisti della cronaca nera nostrana, morbosamente attorniati da un interesse ed una popolarità difficilmente spiegabili.
Nei dieci giorni di programmazione vedremo, così, banditi, gangster, improvvisati malviventi, rapitori e rapinatori (da qui il gioco di parole), figure cioè indubbiamente negative ma capaci, con la loro umanità, di trasformarsi da antieroi ad eroi atipici, frutto di una società complessa, dove la distinzione tra bene e male si fa sempre più sottile, cinica e, per certi versi, grottesca.
Per raccontarci tutto questo, la Fondazione ha attinto ad alcuni degli autori ed interpreti più suggestivi di questa chiave di lettura della società, registi capaci di stravolgere certi canoni di rappresentazione del genere attraverso l’elaborazione di un complesso quanto perfetto meccanismo ad orologeria. Rivivremo così le gesta del bandito Pietro Cavallero (rivedetevi l’interpretazione di un intenso Gian Maria Volontè), che Carlo Lizzani raccontò, nel ’68, con il suggestivo Banditi a Milano (in cartellone il 28 e il 30 dicembre) e quelle dei due scalcinati gangster che Roman Polanski immortalò in Cul de sac (28/12).


Non solo: come perdersi lo straordinario Quel pomeriggio di un giorno da cani (21 e 30/12), di Sidney Lumet, interpretato da Al Pacino, tratto da una storia vera, film che punta il dito contro un certo modo di fare informazione e sulle ripercussioni che i media hanno sul comportamento umano (tutto questo vi dice niente rileggendo la cronaca di questi ultimi mesi?) o l’indimenticabile I soliti ignoti (29/12), la pellicola di Monicelli che racconta le imprese di una sgangherata banda del buco? Rapi(na)tori di sguardi offre una chicca come gli undici minuti de La grande rapina al treno 22/12, film muto del 1903 presentato come prototipo del genere noir, e spazia da Godard (Fino all’ultimo respiro, il 22 e 26/12) a Robert Altman (Gang, il 29/12), da Jacques Becker (poteva mancare Grisbi?) al nuovo profeta Quentin Tarantino (Le iene-cani da rapina, il 30/12), da Stanley Kubrick (Rapina a mano armata, il 29/12) a Cèdric Kahn (Roberto Succo, il 27/12).
E il 31, ci si trasferisce all’Area Metropolis 2.0 di Paderno Dugnano dove alcune di queste pellicole saranno proiettate fino al tradizionale brindisi di mezzanotte.

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