Attori e copione, si cambia tutto

PRESENTATO A MILANO IL 51° SALONE NAUTICO INTERNAZIONALE DI GENOVA. Sara Armella: «Business & promozione per fare della città la “porta sul mare” di Expo 2015». ANTON F. ALBERTONI: «La caccia al diportista in costume da bagno massacra il comparto». BEPPE DE SIMONE: «Continuare a investire è l’unica ricetta contro la crisi. E noi lo faremo». MARINA STELLA: «La Francia ha un fisco amico. E noi perdiamo posizioni importanti»

Attori e copione, si cambia tutto

Amore a prima vista o innamo­ramento? È presto per capire. Nel­la sala convegni di Palazzo Besa­na, messa a disposizione da Inte­sa- SanPaolo, i nuovi «padroni» di Fiera di Genova Spa hanno supe­rato brillantemente il debutto ac­canto al partner storico: Ucina-Confindustria Nautica. Per la pri­ma volta una Lei al centro, con An­ton Francesco Albertoni a sinistra e Beppe De Simone (neo ad) a de­stra. E nessun riferimento a schie­ramenti politici... Il neo presidente, Sara Armella, giovane avvocato fiscalista di suc­cesso, ha le idee chiare: «L’indu­stria nautica sta affrontando una grande sfida e noi siamo al suo fianco». Annuisce l’ad Beppe De Simone, cavallo di ritorno (diret­tore di Sogea-Genova dal 1986 al 1994 e direttore generale di Fiera di Genova dal 1994 al 1998) dopo una decina d’anni a Fiera di Par­ma. «Prof» di scienze fieristiche, da qualche notte fa il «secchione» sui testi-nautici-rimpicapo causa annessi e connessi (leggi capitolo temi e problemi). Con l’avvocato Armella, tra l’altro, avrà il compi­t­o di azzerare in fretta il rosso di bi­lancio 2010: 835mila euro. Intanto un’impressione: piace la nuova catena di comando con il cambio di attori e copione rivisita­to. Può e deve funzionare, è l’au­spicio di Albertoni. Gratificato di un funambolico assist, quando Sa­ra Armella dice convinta: «Trop­po spesso le cronache mettono in relazione l’amore per il mare e per la nautica con uno stile di vita so­pra le righe e con pratiche fiscali di­sinvolte. È una rappresentazione sommaria e molto parziale, che impedisce di cogliere e di valoriz­zare uno straordinario know how fatto di qualità, design, investi­menti e una grande tradizione arti­gianale ». La qualità della prosa è miele per le orecchie di Albertoni. Cotanta melodia val bene un mez­zo toscano spento... «Il nostro obiettivo - aggiunge Sara Armella- è realizzare un salo­ne per tutti. Di tutte le migliori im­prese italiane ed estere, grandi e piccole, offrendo un momento d’incontro unico a livello mondia­le. Per tutti gli appassionati del ma­re, della nautica, della natura, per­sone comuni e facoltosi investito­ri, con una particolare attenzione, quest’anno, ai cittadini disabili». Torna volutamente più volte, l’Avvocato, sul legame tra il Salo­ne e la città: «Un legame che va raf­­forzato, collocando la rassegna in un più articolato quadro di offerta sociale, culturale e artistica». E infatti Sara Armella sottolinea l’iniziativa«Genova in blu»,un nu­t­rito programma di eventi fuorisa­lone (per ragioni di spazio ne par­leremo nelle prossime edizioni del Giornale di Bordo ). Poi allarga lo zoom fino all’orizzonte, là dove s’intravede Expo 2015:«Lavorere­mo- conclude- per instaurare le si­nergie necessarie affinché Geno­va diventi la “ porta sul mare”di Mi­lano 2015». I numeri del Salone: gli esposito­ri saranno 1.300. Oltre 2mila le im­barcazioni (450 in acqua) e circa 450 le novità. Il nuovo layout, che si sviluppa su tre padiglioni, due grandi marine e ampi spazi al­l’aperto fronte mare, presenta quest’anno una suddivisione mer­ceologica che ottimizza il percor­so di­visita ed esalta la spettacolari­tà della parte floating. Ampi spazi, finalmente, alla vela. «Il primo trimestre 2011 - dice Anton Francesco Albertoni- ci di­ce che l’emoragia si è arrestata. Ma i risultati positivi sono preva­lentemente imputabili all’export che oggi costituisce i due terzi del mercato globale. Il mercato nazio­nale sta soffrendo di più ed è sceso dal 55% (2008) al 25%. La crescita è in larga misura il frutto della spin­ta all’internazionalizzazione in­trapresa dalla aziende che hanno cercato nei mercati emergenti una via d’uscita per compensare lo stallo del mercato interno. Ma non tutte le aziende- aggiunge Al­bertoni - sono attrezzate per ope­ra­re in mercati lontani come la Ci­na o il Sudamerica. Soffrono anco­ra piccole e medie imprese». Oggi il comparto vale 3,5 miliar­di di euro a fronte dei 6,2 miliardi del 2008: «Il biennio 2008-2010 ­continua Albertoni- è stato sicura­mente il peggior momento della storia di questa industria, gene­rando una contrazione del fattura­to globale di circa il 45%». Quindi è il momento di sfrutta­re l’assist di Sara Armella: «Da sempre, nel periodo estivo, si fab­bricano notizie e titoloni rincor­rendo il diportista in costume da bagno con le motovedette. Non mi stancherò di ripetere: faccia­mo i controlli e, soprattutto, fac­ciamoli nel periodo giusto- tuona Albertoni - Lasciamo vivere la va­canza al diportista altrimenti in Italia questo settore sparirà per sempre. Abbiamo un tavolo aper­to con le Finanze, stiamo ancora aspettando una circolare di chiari­mento da parte dell’Agenzia delle Entrate. Che non è mai arrivata, nonostante la promessa persona­le del direttore Attilio Befera. La mancanza di norme chiare e certe non fa bene a nessuno». «Torno a casa - dice il neo ad Beppe De Simone - non sono ge­novese ma Genova è la mia città adottiva dove ho lavorato per lun­ghi anni, anche in Fiera. In questi pochi giorni ho già potuto apprez­zar­e le eccellenti competenze e ca­pacità del nostro partner Ucina. Prometto innovazione nella conti­nuità. Ho trovato un buon pro­gramma, lo porteremo avanti. An­che perché nei momenti di crisi l’unico antitodo si chiama investi­mento. Consentitemi di continua­re a studiare... fino a ottobre. Ma posso anticiparvi che, in ogni ca­so, il prossimo sarà un Salone al­l’altezza delle aspettative». Non solo fuorisalone comun­que. Sarà una settimana di tavole rotonde e seminari. Ne parla Mari­na Stella, direttore generale di Uci­na. Un lavoro immane il suo (e di tutto lo staff), nel silenzioso back­stage lontano dai riflettori. «Innanzitutto - dice - tavole ro­tonde e seminari sono un impor­tante momento di verifica delle politiche del nostro settore. Parle­remo dei grandi temi fiscali, infra­strutturali, comunitari, del nuovo assetto del demanio federale e di tanto altro ancora». La parte del leone - come sem­pre - spetta alla “questione fisca­le” ( lunedì 3 ottobre)con il conve­gno “ Nautica e Fisco, un patto per la competitività”:«Proprio la fisca­lità in vigore - continua Marina Stella- ci sta facendo perdere posi­zioni importanti, non soltanto a fa­vore della Francia che può vanta­re un fisco amico, infrastrutture ef­ficienti e normative chiare. Così i diportisti fanno rotta verso altre economie costiere più sviluppate e meno “esigenti” della nostra. Ci confronteremo su queste temati­che con i vertici dell’Agenzia delle Entrate- Attilio Befera in testa- tec­nici del ministero dell’Economia e delle Finanze e altri soggetti».

Seguirà “La Nautica in cifre, analisi del mercato 2010” (Ufficio Studi Ucina). Molto atteso, infine, il primo «Genoa International Boating Forum», tavola rotonda internazionale moderata da un giornalista del Financial Times .

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