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Bue e asinello assenti, i Magi arrivano in anticipo: il presepe della Camera diventa un caso politico

Per Giorgio Mulè è "la riforma presepiale". "Capisco i problemi energetici ma un po' di caldo dobbiamo garantirlo al nascituro..." commenta Fornaro. E Lupi: "Non sarà stata la Brambilla?"

Bue e asinello assenti, i Magi arrivano in anticipo: il presepe della Camera diventa un caso politico
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Alla Camera è bastato un dettaglio per trasformare l’allestimento natalizio in un tema di confronto politico. Nel presepe collocato all’ingresso di Montecitorio non compaiono il bue e l’asinello, mentre i Re Magi sono già accanto alla grotta. Una scelta che ha spiazzato deputati di ogni schieramento, come riportato da Adnkronos, generando un inatteso rimpallo di battute, domande e malumori.
Per qualcuno si tratta di una leggerezza, per altri di uno scostamento non accettabile dalla tradizione. Per tutti, comunque, un dettaglio difficile da ignorare in un presepe istituzionale.

Il presepe di Montecitorio senza bue e asinello, le reazioni politiche

Secondo Adnkronos, la sorpresa iniziale lascia spazio a commenti articolati. I più attenti alla tradizione fanno notare che, pur senza fondamento evangelico, bue e asinello fanno parte del presepe da secoli. Altri deputati ricordano invece che si tratta di un’opera d’arte e che l’autore può prendersi alcune libertà.

Tra le reazioni più vivaci spicca quella del dem Enzo Amendola, che sceglie l’ironia per esprimere il suo disappunto: secondo lui avrebbero "dato precedenza a Ciccibacco", il pastore popolare napoletano raffigurato paffuto e con le guance arrossate. Il segretario di +Europa Riccardo Magi usa invece un tono più pungente, definendo l’assenza del bue e dell’asinello "l’unica vera riforma" del governo. Dal Pd, Federico Fornaro, presidente della Giunta delle elezioni della Camera, ironizza: "Capisco i problemi energetici ma un po' di caldo dobbiamo garantirlo al nascituro...". E Maurizio Lupi: "Non sarà stata la Brambilla, animalista convinta?".

"La riforma presepiale"

Dal fronte di Forza Italia arriva il commento di Giorgio Mulè: prima si dice incredulo – "Non è possibile, non ci posso credere" – poi scherza definendo la scena "la riforma presepiale", pur ribadendo che ciò che conta davvero è "lo spirito del Natale". Il leghista Gianluca Cantalamessa si mostra più prudente e ipotizza che l’assenza delle due figure sia semplicemente "una dimenticanza".

L'autore dell’opera rivendica la scelta: “Non c’era spazio”

A chiarire il caso interviene Alfonso Pepe, l’artista campano che nel 2022 ha venduto alla Camera il presepe oggi esposto. Come riportato da Adnkronos, la decisione è del tutto volontaria: "Non mettere il bue e l’asinello è stata una mia scelta. Ho realizzato il portale in cotto e tufo e non c’era lo spazio", spiega. Un’impostazione che l’autore definisce coerente con la sua visione artistica, pur sapendo che avrebbe potuto suscitare qualche perplessità.

La tradizione francescana e i due animali che “non ci sono nei Vangeli”

Il caso riporta, comunque, alla ribalta un dato storico: nessun Vangelo parla di bue e asinello. La loro presenza nel presepe deriva dalla prima rappresentazione della Natività realizzata da San Francesco a Greccio nel 1223, un modello che ha poi plasmato l’iconografia cristiana nei secoli.

L’unico testo antico in cui compaiono i due animali vicino alla mangiatoia è il Vangelo dello pseudo-Matteo, opera apocrifa medievale. Ma è stata la devozione popolare a trasformarli in un elemento irrinunciabile della scena, tanto che oggi la loro mancanza fa notizia quanto la loro presenza.

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