Covid e influenza: è allerta. "Non è variante aggressiva"

Lombardia primaper positivi, casi saliti nell'ultima settimana. A spaventare è il mix tra i due virus. A ottobre via ai vaccini

Covid e influenza: è allerta. "Non è variante aggressiva"
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Con 918 casi nella settimana tra il 4 e il 10 settembre, e un aumento di 183 casi il giorno seguente (il monitoraggio di Regione Lombardia è aggiornato all'11 settembre) aumentano i casi di Covid nella nostra regione. Un fenomeno cresciuto negli ultimi dieci giorni e che sembra destinato ad aumentare. Ancora una volta la Lombardia si piazza al primo posto della classifica nazionale, seguita da Campania (319) ed Emilia Romagna (24). C'è da dire però che la curva dei contagi si è impennata negli ultimi giorni, passando dai 49 casi dell'8 settembre ai 183 dell'11 settembre.

Per quanto riguarda la nostra città, si registrano 285 casi nel territorio dell'Ats Città di Milano che copre il Milanese e di Lodi contro i 304 della settimana precedente, in controtendenza rispetto al resto della Lombardia.

Ad un aumento così incisivo di casi non corrisponde una proporzionale crescita della pressione negli ospedali: si registrano 40 ricoveri nei reparti della nostra regione, di cui solo 1 in terapia intensiva. Le fasce di età che registrano il più alto tasso di incidenza settimanale sono quella degli over 80, quindi persone fragili o con comorbidità. Ed è proprio questo elemento a rendere il Covid, così come l'influenza , pericoloso. Proprio per questo la Lombardia si sta preparando ad avviare la campagna vaccinale che quest'anno partirà a inizio ottobre, proprio per prevenire i contagi nelle fasce più deboli della popolazione. Il vaccino per i due ceppi sarà disponibile dal 1 ottobre, dando priorità ai più fragili e poi estendendo progressivamente il target sino all'intera popolazione. La Regione ha previsto l'acquisto di oltre 2,7 milioni di dosi.

L'impennata dei casi non spaventa i medici che se lo aspettavano, anzi c'è chi ricorda che lo scorso anno la curva fosse ben più alta (Tra il 4 e il 10 settembre 2024 si era registrati 2.27 casi). «Il virus che sta circolando è la nuova variante Stratus (XFG) che è un po' immunoevasiva il che significa che chi si è ammalato o vaccinato sei mesi fa, non è comunque protetto dalla reinfezione - spiega Fabrizio Pregliasco, docente di Igiene alla Statale e direttore sanitario dell'IRCCS Galeazzi Sant'Ambrogio -. Fa sempre parte della famiglia Omicron, che di per sè non è aggressiva, però da un lato c'è un virus che per continuare la sua opera si è rabbonito selezionandosi nel tempo, dall'altro c'è la risposta individuale. Difficile stabilire il numero esatto dei positivi: i dati ufficiali sono sicuramente sottostimati, perchè com'è naturale l'attività di individuazione dei casi non è più quella di un tempo.

Anche nella pratica clinica quotidiana osserviamo questo incremento, che peggiorerà con la riapertura delle scuole anche perché coincide con l'inizio della stagione influenzale, del solito cocktail di virus respiratori» ha concluso.

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