Desiderio o sentimento?

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Desiderio o sentimento?
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Cara Valeria, sono un uomo di trent’anni e da sempre ho un rapporto complicato con il mio aspetto fisico. Mi sento spesso inadeguato, invisibile, e questo mi ha portato a vivere una profonda solitudine. Dopo anni di tentativi falliti, rifiuti e silenzi, ho preso una decisione che non avrei mai pensato di prendere: ho contattato una prostituta tramite una piattaforma online. Non sapevo bene cosa aspettarmi, temevo il peggio, ma lei è stata diversa da tutto quello che avevo immaginato. È gentile, dolce, attenta. Mi guarda come nessuna ha mai fatto. Sa ascoltarmi, mi parla con rispetto e calore. Frequentarla è diventato un appuntamento fisso, e ogni volta che ci vediamo mi sento meno solo, più... umano. Senza rendermene conto, credo di essermi innamorato. So perfettamente che tra noi c’è un confine chiaro, un accordo economico che non posso ignorare. Ma ogni volta che la vedo, mi sembra che ci sia qualcosa di autentico. Non so se sto solo illudendomi o se anche lei, in qualche modo, prova qualcosa per me. Mi trovo davanti a un bivio: continuare a vederla, sperando che tra noi possa nascere qualcosa di vero, o chiudere questa relazione per proteggermi da un’illusione che potrebbe farmi ancora più male. Ho paura di perderla, ma anche di farmi del male. Cara Valeria, ti prego, aiutami a fare chiarezza. Non so più distinguere il desiderio dal sentimento.
Un caro saluto
Luca


E il problema è proprio questo, Luca. Che lei non ha termini di paragone e io non posso consigliarle di legarsi all’unica donna che ha avuto, a pagamento per di più... Non escludo che anche questa signora possa provare qualcosa di vero per lei, le prostitute si innamorano proprio come tutte le altre e se davvero fossimo certi che la ricambia non vedo perché non aiutarla a iniziare un’altra vita. Ma il fatto è, Luca, che né io né lei possiamo fidarci del suo giudizio. Perdoni la franchezza ma al momento lei non ha strumenti e non ha difese e io non posso dirle di «consegnarsi» a chicchessia. Le direi lo stesso se si stesse struggendo per una farmacista o una curatrice di museo o una panettiera... Lei deve assolutamente provare a vivere.

Credo che le belle sensazioni che questa sua «amica» le sta dando potrebbero aiutarla ad essere un po’ più confidente e invogliarla a mettersi in gioco. Provi anche semplicemente a entrare in contatto con qualche altra femmina. Ci esca a cena, la porti a teatro o dove crede... Si viva una donna come fanno tutti gli altri. È il primo passo per iniziare a capire.

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