La Buvette

Giuseppe Conte, l'ipocrita pericoloso

È vero, è il ponte dell’Immacolata. Molti di voi saranno in vacanza, magari in montagna. Almeno spero. Ma noi no, noi siamo qui per raccontarvi l’ennesima ipocrisia di Giuseppe Conte e del suo Movimento 5 Stelle che sta diventando sempre più pericoloso

Giuseppe Conte, l'ipocrita pericoloso

Cosa accade tra le stanze damascate dei palazzi della politica? Cosa si sussurrano i deputati tra un caffè e l'altro? A Roma non ci sono segreti, soprattutto a La Buvette. Un podcast settimanale per raccontare tutti i retroscena della politica. Gli accordi, i tradimenti e le giravolte dei leader fino ai più piccoli dei parlamentari pronti a tutto pur di non perdere il privilegio, la poltrona. Il potere. Ognuno gioca la propria partita, ma non tutti riescono a vincerla. A salvarsi saranno davvero in pochi, soprattutto dopo il taglio delle poltrone. Il gioco preferito? Fare fuori "l'altro". Il parlamento è il nuovo Squid Game.

Ricordate la settimana scorsa? Nella puntata de La Buvette ci siamo occupati del maxi bonus da 5.500 euro che i parlamentari si sono fatti per natale. Un bonus tecnologico per l’acquisto di tablet, pc e telefonini di ultimissima generazione. Un provvedimento che ha fatto discutere. La determina? È stata firmata anche dal grillino Filippo Scerra che ora (dopo le polemiche) si rimangia tutto. Nonostante lui stesso abbia difeso il bonus sui suoi canali social. "La scorsa legislatura la dotazione era di circa 7.500 euro complessivi e adesso si parla di 5.500 più un piccolo budget per spese cancelleria (320 euro ). Cioè questa operazione ha fatto risparmiare al bilancio della Camera", aveva scritto su Facebook il deputato 5 Stelle, travolto poi da un fiume di commenti negativi. Diciamocelo chiaramente: una bella figura di m**da.

L’ordine di cavalleria tra i grillini ora è "indietro tutta". Anche Giuseppe Conte si smarca e ai microfoni de Le Iene, il programma di Italia uno, incalzato dalle domande di Filippo Roma dice: "Non siamo riusciti a bloccare la determina". Una sciocchezza! La verità vera e che molti parlamentari, soprattutto i grillini, pensavano che la notizia passasse inosservata. In sordina. Speravano che nessuno se ne accorgesse. A confermarlo anche l’ex parlamentare ed ex grillino Sergio Battelli che raggiungiamo al telefono.

- ASCOLTA L’AFFONDO DI SERGIO BATTELLI -

Con quale coraggio Giuseppi può scendere in piazza per difendere il reddito di cittadinanza se poi lui e i suoi parlamentari spendono 5.500 euro per comprarsi il telefonino? Ed è proprio per queste ragioni che l’avvocato del popolo oggi, dopo il fiume di indignazione, dice: "Facciamo un gesto simbolico per le scuole che sono senza dotazioni. Sono disponibile a spendere i 5.500 euro che mi spettano da deputato per comprare tablet e computer per le scuole". Insomma, una bella pezza.

L’autoproclamato avvocato del popolo è andato in cortocircuito. Da un lato la difesa dei più deboli, dall’alto quella della casta. Chissà se scenderanno in piazza per protestare (magari a Montecitorio) anche i suoi parlamentari. Già immagino il coro: "non toglieteci il bonus, non toglieteci il bonus". Ora vedremo in quanti di loro regaleranno tablet e pc alle scuole.

Chiaramente senza piangere.

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