"Giustizia è fatta". Ondata d'odio sul figlio di Salvini rapinato

Gli anti-Salvini sfogano livori e insinuazioni sui social, commentando la rapina subita dal figlio dell'esponente leghista. "Si chiama legge del contrappasso..."

"Giustizia è fatta". Ondata d'odio sul figlio di Salvini rapinato

Ironie malevole, cattiverie e velenose insinuazioni: per gli anti-Salvini l'odio è una questione viscerale. Genetica. È un demenziale riflesso pavloviano al quale rispondere senza pensarci su. Non c'è compassione o pietas che tenga; quando il leader leghista subisce un torto, loro godono e se la ridono. Si avventano come sciacalli e non perdono l'occasione per polemizzare. In questo caso però l'astio dei sinceri democratici è stato ancor più patetico, perché riversato sia sull'inviso esponente politico, sia su suo figlio. In un clima già esasperato nei toni, ci mancava solo il rancore per via ereditaria.

Come noto, nei giorni scorsi il primogenito di Salvini era stato rapinato a Milano da due malviventi nordafricani che lo avevano minacciato con un coccio di bottiglia: un episodio allarmante, per fortuna risoltosi senza che nessuno si fosse fatto male. "È capitato a lui come, purtroppo, capita a tanti a Milano", aveva commentato il leader leghista, senza entrare nel merito della vicenda. Sui social la notizia ha suscitato reazioni di solidarietà nei confronti della giovane vittima, ma anche velenose considerazioni da parte degli anti-Salvini duri e puri. Questi ultimi sono partiti a testa bassa e attraverso le loro tastiere hanno liquidato il caso di cronaca con il consueto livore.

L'odio social sul figlio di Salvini rapinato

"Si chiama legge del contrappasso", ha commentato un utente su Twitter. E ancora, nelle reazioni alla notizia, qualcuno si è riferito al giovane Federico Salvini - protagonista della disavventura - così: "Mi dispiace per lui. Perché è figlio di quel figuro, intendo". C'è poi chi ha persino esultato: "Giustizia è fatta...". Come se una rapina con minacce annesse si potesse considerare una punizione all'odiato politico di centrodestra (per interposta persona, poi). Altri poi sono passati agli irrispettosi sfottò: "Ogni tanto una bella notizia". Nell'assurdità di certi commenti, qualcuno ha persino insinuato che il figlio di Salvini se la fosse cercata e si fosse avvicinato spontaneamente agli aggressori. Ricostruzione senza alcun fondo di verità, ovvio, ma utile a gettare discredito. "Tre nordafricani rubano il cellulare al figlio di Salvini. Babbo Natale stavolta il regalo lo ha fatto al papà", si legge ancora sui social.

"L'odio nei confronti di Matteo Salvini tocca nuovi livelli di indegna bassezza da parte dei soliti 'democratici a parole', che non smettono di vomitare cattiverie nemmeno di fronte ad una notizia come quella della rapina subita dal figlio", ha osservato la senatrice leghista Stefania Pucciarelli, che sui social ha riportato alcuni dei commenti malevoli contro il ministro dei trasporti e suo figlio.

"È veramente desolante constatare che certe persone non riescono a provare un minimo di empatia nemmeno di fronte a una cosa simile. I tanti che si riempiono sempre la bocca di belle parole al miele, casualmente stanno vergognosamente in silenzio", ha aggiunto l'esponente del Carroccio.

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