Sinner fa la storia del nostro sport. Ribalta Carlos per vendicare Parigi

Il n. 1 del mondo è implacabile: primo azzurro a vincere lo slam inglese. E la principessa Kate lo premia davanti al re di Spagna Felipe

Sinner fa la storia del nostro sport. Ribalta Carlos per vendicare Parigi
00:00 00:00

L'impossibile esiste e ha i capelli rossi: "Sto vivendo il mio sogno", lo stiamo vivendo anche noi. Braccia aperte, mani sul cappellino, l'applauso di uno straordinario avversario, poi gli abbracci con il team, gli amici, il papà e la mamma che si scioglie in una carezza sul viso del suo bambino pel di carota. Sono le 19.23 di Londra, le 20.23 dell'orologio del nostro tennis che resterà per sempre fermo in quel momento: un italiano ha vinto Wimbledon, e quell'italiano è Jannik Sinner. È tutto vero: 4-6, 6-4, 6-4, 6-4, è proprio così incredibile.

Si dice che il tennis sia un romanzo, e questa puntata di quello tra Sinner e Alcaraz non si potrà mai più dimenticare: la meravigliosa principessa Kate - in blu elettrico che consegna a Jannik la coppa più bella di tutte sotto gli occhi di Felipe di Spagna, sigilla il sogno di un ragazzo tennista ora diventato Re. Con in mano quel Gentlemen's Singles Trophy che per 147 anni abbiamo sempre visto abbracciato da altri: come si fa a non emozionarsi? Abbiamo insomma il numero uno del mondo, un monarca della racchetta che poco prima della premiazione trova perfino la lucidità di chiedere le regole dell'etichetta. E d'altronde è stata una finale da gentiluomini: i sorrisi di papà e mamma Alcaraz, i sospiri composti di mamma e papà Sinner, lo spiegano più di mille parole. Questione di famiglia. Momenti. È stata una finale piena di fotografie che non scoloriranno mai. L'inizio, per esempio, che sembrava già di Jannik e che invece sul 4-2 diventa quasi un incubo, con quattro game di fila di Alcaraz e un set volato via. E se volete sapere come la tensione si tagliava a fette, sappiate che sono successe un paio di cose che - oh my God - non avremmo mai pensato di sentire: l'imperturbabile Sinner che urla festeggiando il punto vincente quando riesce a salvare un paio di turni di servizio ancora incerti, e il botto di un tappo di champagne che arriva proprio ai suoi piedi mentre il gioco è in corso. "Solo qui a Wimbledon", riderà alla fine in vincitore. E poi il servizio che non va: Jannik ciondola perfino, infastidito, ma per fortuna il secondo parziale parte con un break, seguito dalle urla poco regali di cui sopra che gli garantiscono di andare a servire per mettere le cose in pari. Saltano fuori i colpi meraviglia di Haus Sinner - da ieri la casa del Re con i pugnetti sfoderati da Cahill e Vagnozzi e sotto gli occhi estasiati di Hanspeter e Siglinde, fin lì inquadrati nell'angolo italiano con la faccia da gastrite: un set per uno, finalmente un'altra partita.

Altro momento clou: il primo ace di Jannik. A quel punto Carlitos ne aveva già infilati 11, però stava litigando con i doppi falli (già 7) e, soprattutto, con la sua micidiale ma stavolta quasi innocua palla corta. Perfino i principini George e Charlotte, nel Royal Box con i genitori, cominciano a scomporsi, perché adesso il match sale di livello, ed infatti si vedono cose come una demì volée tra le gambe (Sinner), righe spazzolate al millimetro (entrambi), ace di seconda (Carlos). E poi quando lo stesso servizio vincente lo fa Jannik nel Tempio si accende la luce: lo spagnolo si dissolve e la finale gira dalla parte giusta della Storia. È il Momento, quello definitivo: quarto set, Siglinde agita il ventaglio freneticamente mentre il sole tramonta su Alcaraz, perfino il nastro è dalla parte del campione di Sesto Pusteria, del campione di tutti noi.

Finisce al secondo match point, Parigi è già un'altra vita, in questa l'Italia è la capitale dell'erba. E quando Re Jannik stringe la mano al futuro Re William, su Londra scende una sera che sarà magica per sempre. Assomiglia a una lacrima di gioia.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica