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"Io come Giovanna...". Un'altra ristoratrice nella bufera dopo il caso Lucarelli

Intervistata da Dritto e Rovescio, Ida Germano racconta cosa ha passato dopo essere finita nel mirino di Selvaggia Lucarelli

"Io come Giovanna...". Un'altra ristoratrice nella bufera dopo il caso Lucarelli

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"Io come Giovanna...". Spunta un'altra ristoratrice nella bufera dopo il caso Lucarelli

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Mentre Sant'Angelo Lodigiano piange ancora Giovanna Pedretti, la ristoratrice che si è tolta la vita, continuano a levarsi voci contro i "metodi" di Selvaggia Lucarelli. La giornalista, infatti, è stata accusata di avere esposto la Pedretti a una vera e propria gogna mediatica, suggerendo l'ipotesi che la recensione mostrata dalla ristoratrice non fosse altro che un'operazione di marketing.

A distanza di qualche giorno, si continua molto a dibattere sull'argomento, e un'altra ristoratrice ha deciso di parlare e raccontare cosa avrebbe subito dopo essere a sua volta finita nel mirino della Lucarelli. Intervistata da Dritto e Rovescio, trasmissione in onda su Rete 4, Ida Germano, titolare dell'Osteria del Cavolo di Finale Ligure, ha voluto raccontare la propria terribile esperienza.

Alcuni mesi fa, quando ci trovavamo ancora in estate ed era esploso il caso rincari folli nei ristoranti, la signora era stata attaccata dalla giudice di Ballando con le stelle per aver fatto pagare al cliente due euro in più per un piattino."Selvaggia Lucarelli non è mai stata nel mio locale, ha scritto per sentito dire", dichiara la donna. "Un giorno rispondo al telefono del mio locale e vengo ricoperta di insulti. Ho pensato a un pazzo, ho messo giù e non ho pensato. Ma da lì sono seguite altre telefonate. Migliaia. Per insulti, per minacce, minacce di morte a me e alla mia famiglia. Questo mi ha colpito molto", ha aggiunto, con la voce rotta dal pianto. "Mi sono ritrovata nella stessa situazione della signora (Giovanna Pedretti, ndr)".

Tutto questo per una voce nello scontrino del locale gestito da Ida Germano. Due euro per un piattino. "La cosa importante, però, è che la signora Lucarelli forse dovrebbe sapere che non poteva pubblicare i miei dati personali, che erano sul mio scontrino", afferma la titolare del ristorante. "Sono dati che non ho fornito per essere pubblicati sui social. Ha pubblicato il nome, il mio cognome e il mio numero di cellulare. Questo ha scatenato telefonate, messaggi su WhatsApp, e su tutti i siti possibili. Addirittura della mia faccenda hanno scritto anche all'estero, sul Times", conclude.

Insomma, una vera e propria gogna mediatica quella a cui è stata sottoposta la signora Ida Germano, a prescindere da cosa si possa pensare relativamente alla vicenda del piattino.

Una gogna che avrebbe affrontato anche Giovanna Pedretti, che si era addirittura presentata dai carabinieri per ribadire la veridicità della recensione ricevuta (in molti la stavano attaccando, non credendo alla sua storia).

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