
Quando sentiamo parlare di guerra e aragoste, il più delle volte si fa riferimento a una strana "crisi diplomatica" che nei primi anni '60 vide Brasile e Francia spingersi sull'orlo dell'escalation militare causata della presenza reiterata di pescherecci francesi dediti alla pesca dell'aragosta che si spingevano all'interno delle acque territoriali brasiliane senza il benestare del governo di Brasilia, che per questo inviò addirittura una corvetta della sua Marina, la Forte de Coimbra, per intercettare e deviare la rotta di pescherecci francesi. Tuttavia, un'altra singolare vicenda lega le aragoste alla guerra, una vicenda poco nota, che ha come sfondo sempre la Francia, e per certi versi, può essere considerata davvero folle. Per questo vale la pena raccontarla.
Aragoste e duelli nei cieli della Manica
Dunque, la storia è questa: il 15 aprile del 1941, l’asso da caccia della Battaglia d'Inghilterra Adolf Galland era in volo verso Le Touquet con un "cesto regalo" pieno di prelibatezze come dono per il compleanno del General maggiore della Luftwaffe Theo Osterkamp.
Al tempo, Galland, comandante del Jagdgeschwader 26, stormo da caccia che portava il nome di Albert Leo Schlageter, veterano della prima guerra mondiale e membro dei Freikorps considerato un martire nazionalista dopo essere stato arrestato con l'accusa di sabotaggio per esser poi fucilato dalle forze d'occupazione francese nella Ruhr, era già ben noto per le sue doti di ottimo pilota e per il suo coraggio. Nei cieli della Spagna molti l'avevano già notato ai comandi del primo Messerschmitt Bf 109, quando si era arruolato come volontario nella Legion Condor; altrettanti avevano notato il suo "topolino" con l'ascia e un sigaro nelle zampe, ben dipinte sotto l'abitacolo come insegna personale; ma pochi, almeno in seguito, arrivarono tanto vicino da notare che non di rado teneva uno degli adorati sigari ben stretto tra le labbra serrate che spuntavano appena sotto i tipici baffi a spazzolino, anche durante le missioni di combattimento che sarebbero evolute inevitabilmente in temerari duelli aerei.
Quel giorno d'aprile, dicevamo, il maggiore Galland era decollato da Brest insieme al suo gregario, il tenente Hans Westphal, quando nonostante la sua "consegna", decise che una deviazione verso le coste dell'Inghilterra nel tentativo di cercare battaglia poteva essere comunque una buona idea, nonostante il cesto di vimini che era stato sistemato alla meglio nell'abitacolo del suo caccia Bf-109 F per portare al generale delle ottime aragoste, ostriche e alcune bottiglie di champagne.
La deviazione verso la costa nemica portò i frutti che Galland cercava. Non appena il muso giallo del suo 109 si avvicinò abbastanza alle scogliere, s'imbatté, proprio al largo di Dover in una formazione di Spitfire inglesi impegnati in esercitazione. Decise di ingaggiarli immediatamente.
Ne abbatté uno e ne danneggiò gravemente due. Ma colpito anche lui, senza che né le aragoste né lo champagne o le ostriche ne risentissero, riuscirà ad atterrare poco dopo a Le Touquet per consegnare il presente a Osterkamp, e festeggiare con lui quella che diverrà nota come la “Battaglia delle aragoste". Appena due mesi dopo gli venne conferita la Croce di Cavaliere con Fronde di Quercia e Spade.
Uno dei migliori assi della storia
Considerato all'unanimità come uno dei "migliori pilota da caccia" della storia, Adolf Galland portò a termine 705 missioni di combattimento sul fronte occidentale, dalla conquista dell'Europa all'ultima difesa del Reich. Sopravvisse a quattro abbattimenti, e a due incidenti aerei. In totale gli furono attribuite 104 vittorie, tutte ottenute contro aerei Alleati delle potenze occidentali. Il primo aereo che aveva abbattuto, il 12 maggio del 1940, era un Hawker Hurricane con le vecchie eliche bipala in legno durante la campagna di Francia, l'ultimo, nei cieli della Germania, era un possente P-47 Thunerbolt della forza aerea statunitense. Era sempre il mese di aprile, l'aprile del 1945. Quello stesso giorno venne abbattuto per l'ultima volta mentre volava su uno dei caccia a reazione Me-262.
Al termine del conflitto Galland ricevette numerosi attestati di stima da molti dei suoi vecchi avversari, tra cui spiccò sempre Douglas Bader, l'asso senza gambe che dopo esser stato abbattuto nel 1941 aveva passato il resto della guerra nei campi di prigionia di Germania e Austria, compreso il famoso castello di Colditz, da cui tentò più di una fuga.
Proprio per lui, degno avversario, Galland aveva organizzato una "tregua" per consentire a un bombardiere inglese di paracadutare da una delle protesi alle gambe che aveva perduto lanciandosi dal suo Spitfire. Adolf Galland è morto a Remagen nel 1996, aveva 84 anni.