Le parole più belle

Morto un Papa non se ne fa un altro, bisogno di resurrezione. Le parole della settimana

Morto un Papa ne resta un altro, la tregua di Natale, un grande bisogno di resurrezione, Italia anello debole o stivale? I rimpatri dei primi della classe, le speranze per il nuovo anno

Morto un Papa non se ne fa un altro, bisogno di resurrezione. Le parole della settimana

Proviamo a dare un po' di sapore poetico ai numeri che decretano il successo delle notizie sul web. Di seguito alcune delle notizie più cliccate della settimana rivisitate e corrette.

Morto un Papa ne resta un altro

Morto un Papa se ne fa un altro. Questa volta no, ci teniamo quello che già c'è. È morto a 95 anni Papa Benedetto XVI, Joseph Ratzinger. Un uomo che è stato ai vertici della chiesa cattolica per tutto il pontificato di Giovanni Paolo II e che ha finito per diventare Papa. Il suo grande intelletto verrà forse oscurato nella memoria dal gesto per cui verrà più ricordato, ossia le sue dimissioni. Che hanno fatto da spartiacque fra due diversissimi periodi della storia della chiesa. Buon viaggio, Santità.

La tregua di Natale

E così Putin ha ordinato una tregua di Natale. Si tratta del Natale ortodosso, che cade il giorno dell'epifania cattolica. Che sia un'offerta truffa oppure no, è il Natale il pretesto per fare un po' di pace. Saremo anche nel 2023, ma siamo ancora qui a parlare di Papi, patriarchi e di festività religiose. Forse non è ancora tutto nelle mani del nuovo dio, il danaro. Serve ancora qualche anno

Un grande bisogno di resurrezione

E infatti nel frattempo esce la notizia che Mel Gibson girerà in questo 2023 il sequel della Passione, il film del 2004 che raccontava la passione di Gesù. E sappiamo poi com'è andata avanti la storia. Sarà che il 2022 ha fatto volare via, oltre a Papa Ratzinger, la Regina Elisabetta, Piero Angela, Gorbaciov, Pelè, Angela Lansbury, e il 2023 inizia con Gianluca Vialli, ma questo film capita proprio al momento giusto. C'è un grande bisogno di resurrezione.

Italia anello debole o stivale?

Intanto, in attesa di resurrezione, il Financial Times racconta al mondo, e agli italiani, che l'anello debole dell'economia del vecchio continente, con questo aumento dei tassi voluto dalla banca centrale europea, è l'Italia con il suo mastodontico debito pubblico. Crescono i prezzi ai supermercati, i conti pubblici traballano. E gli italiani sono sempre più smarriti, e nostalgici dei tempi in cui naufragavano, ma potevano almeno naufragare da soli. L'Italia però non è un anello, ma uno stivale, abituato a camminare nelle peggiori paludi.

I rimpatri dei primi della classe

E proprio in Europa quelli che vogliono sempre fare i primi della classe diventano bulli alla prima difficoltà. La Francia infatti, dopo lo sbarco della Ocean Viking a Tolone, ha subito iniziato a rimpatriare i migranti con quella cattiveria colonialista che i francesi sanno ben avere. E mentre gli aerei per il Mali riportano indietro questi migranti, Macron potrà continuare a dire che i cattivi sono i soliti italiani?

Le speranze per il nuovo anno

E in tutto questo, intanto, è iniziato il nuovo anno. Un anno che si carica di aspettative, di speranze, ma anche di molte paure. Comunque dopo una lunga pandemia, dopo i riflessi di una guerra ai confini dell'Europa, lo schizzare dell'inflazione, la crisi energetica, le ossa iniziano a farsi dure. Arrivi ciò che deve arrivare, gli italiani troveranno la propria strada per la felicità.

Il miglior augurio a tutti.

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