Mediobanca, respinta la proposta di Nagel. Attese le sue dimissioni

La proposta di lanciare una ops su Banca Generali rigettata dai soci: 42% contro e 35% a favore. Secondo indiscrezioni Nagel avrebbe confidato ad alcuni manager dell'istituto a lui vicino di valutare le dimissioni

Mediobanca, respinta la proposta di Nagel. Attese le sue dimissioni
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La proposta di lanciare una ops su Banca Generali da parte di Piazzetta Cuccia è stata respinta dai soci nella proporzione del 42% contro e del 35% a favore.

Nel dettaglio, i favorevoli sono stati pari al 35% del capitale sociale, rappresentato per il 25% da investitori istituzionali e per il 10% da investitori privati; i contrari pari al 10% del capitale sociale, sostanzialmente il Gruppo Caltagirone; astenuti pari al 32% del capitale sociale, di cui il 20% Delfin, 5% Casse Previdenziali italiane (Enasarco, Enpam, Forense), 3% investitori istituzionali (Amundi, Anima, Tages), 2% Edizione Holding, 2% Unicredit.

L'assemblea degli azionisti di Mediobanca sull'Ops su Banca Generali era stata convocata questa mattina proprio per esprimersi, per il tramite del rappresentante delegato, l'avvocato Dario Trevisan, sull'offerta pubblica di scambio da 6,3 miliardi lanciata da Piazzetta Cuccia su Banca Generali.

Nagel alla fine è stato sconfitto e starebbe valutando le dimissioni. Secondo indiscrezioni lo avrebbe confidato lui stesso ad alcuni manager dell'istituto a lui vicino.

Tramite una nota ufficiale di Mediobanca, l'Amministratore Delegato, Alberto Nagel, ha dichiarato: "Desidero ringraziare tutti coloro che in questi anni hanno creduto e sostenuto il processo di forte crescita e trasformazione di Mediobanca e che hanno supportato l'operazione Banca Generali come ulteriore e definitivo fassello nella creazione di un Wealth Manager di respiro internazionale. Un'opportunità mancata per effetto del voto espresso, in particolare, da azionisti che, anche nell'attività di engagement, hanno manifestato un evidente conflitto di interesse, anteponendo quello relativo ad altre situazioni/asset italiani a quello di azionisti di Mediobanca; risulta, infatti, evidente dal voto che coloro i quali non si sono trovati in questa posizione si sono espressi a favore (mercato in primis), in linea con le raccomandazioni dei proxy advisors internazionali.

Si tratta chiaramente di un'opportunità, per ora, mancata per lo sviluppo della nostra Banca e del sistema finanziario italiano. Continueremo ad essere concentrati sull'esecuzione del nostro Piano "One Brand - One Culture" convinti della superiore generazione di valore rispetto all'alternativa rappresentata dall'offerta di MPS".

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