Leggi il settimanale

Otto bimbi su dieci allontanati dalle loro famiglie

Nel frattempo il sistema muove risorse enormi. Secondo Ai.Bi., la retta per un minore in comunità oscilla tra 125 e 150 euro al giorno, oltre 4.000 euro al mese per ogni bambino

Otto bimbi su dieci allontanati dalle loro famiglie
00:00 00:00

Quei bambini non sono un'eccezione. Ma il volto mediatico di una realtà che esiste da anni, lontano dal clamore. La vicenda di Palmoli è uno dei tanti, tantissimi, episodi di allontanamento che si consumano ogni giorno in Italia lontano dai riflettori. Come quei tre bambini oggi in casa famiglia, ce ne sono migliaia che vengono separati dai genitori e inseriti in percorsi decisi dai servizi sociali, spesso difficili da comprendere e da contestare. I numeri in possesso de Il Giornale parlano chiaro: nel 2023 i minorenni presi in carico dai servizi sociali sono 42.002. Tra questi, ben 33.310 sono stati allontanati dalle rispettive famiglie. Quasi l'80%. Un dato che fotografa una realtà precisa e inquietante: quella che dovrebbe rappresentare l'extrema ratio, l'ultima soluzione possibile, sembra essere diventata negli anni una prassi ordinaria. L'allontanamento non è più l'eccezione, ma una risposta frequente, spesso più rapida del sostegno educativo e psicologico ai nuclei in difficoltà. A denunciarlo da anni è Carla Garlatti, Garante per l'Infanzia fino al gennaio 2025. «Le parti dovrebbero sempre poter leggere le relazioni dei servizi sociali, così da garantire il contraddittorio», spiegava davanti alla Commissione parlamentare, sottolineando come la trasparenza resti uno dei punti più fragili del sistema. E aggiungeva: «Il minore deve essere ascoltato direttamente», richiamando l'attenzione su pratiche che, nella realtà, finiscono per escludere bambini e genitori dalle scelte che determinano il loro destino. Il problema si estende alle comunità di accoglienza, dove finiscono la maggior parte dei minori. «È necessario rafforzare i controlli sulle comunità», affermava ancora Garlatti, «i pm minorili dovrebbero poter condurre ispezioni non circoscritte alle sole verifiche finalizzate alla dichiarazione di adottabilità ma accertare pure le condizioni di vita, il benessere dei ragazzi, il funzionamento delle strutture». Ma la realtà sembrerebbe fatta di ispezioni sporadiche e monitoraggi frammentari: «Manca un sistema centralizzato e aggiornato», denunciava infatti l'ex Garante, segnalando il rischio di percorsi lunghi, ripetuti e mai realmente verificati.

Nel frattempo il sistema muove risorse enormi. Secondo Ai.Bi., la retta per un minore in comunità oscilla tra 125 e 150 euro al giorno, oltre 4.000 euro al mese per ogni bambino: fondi pubblici che alimentano un circuito dove la permanenza tende a prolungarsi nonostante la legge imponga la temporaneità dell'affidamento a 24 mesi.

Il caso Palmoli accende improvvisamente l'indignazione, ma il vero problema sembrerebbe essere alla radice: un sistema che allontana troppo, controlla poco e rende invisibili migliaia di minori. Il bosco fa notizia. Il resto, ogni giorno, scivola nel silenzio.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica