Il palco di Messina Denaro, l'altare di Greta Thunberg. Le parole della settimana

Il palco di Matteo Messina Denaro, l'altare di Greta Thunberg, Konstantin Kisin, segnatevi questo nome, la follia di (certa)America, Uto Ughi contro i Maneskin

Il palco di Messina Denaro, l'altare di Greta Thunberg. Le parole della settimana
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Proviamo a dare un po' di sapore poetico ai numeri che decretano il successo delle notizie sul web. Di seguito alcune delle notizie più cliccate della settimana rivisitate e corrette.

Il palco di Matteo Messina Denaro

E così lo hanno arrestato, il capo dei capi, l'uomo simbolo e vertice di Cosa nostra. Lo hanno arrestato dopo 30 anni di latitanza e a qualcuno il merito deve andare. Poi possono arrivare le domande. Come quella, elementare, di come sia possibile che fosse a Palermo o quella, meno elementare, di cosa ci sia realmente dietro. Ciò che conta avviene dietro alle quinte. Ma per ora godiamoci lo spettacolo.

L'altare di Greta Thunberg

Si torna a parlare di Greta Thunberg. Quale prodezza mediatica abbia fatto poco importa, che sia una foto in posa mentre viene portata via dalla polizia, o il suo dito puntato contro Davos. Ciò che conta è che questa povera ragazzina è divenuta ingranaggio di un meccanismo che alimenta lo smarrimento di ragazzi - stupidi e criminali - che danneggiano opere d'arte e la dogmatica certezza - ancor più stupida e criminale - dei profeti di sventura che crescono le nuove generazioni convincendole che il mondo finità. Greta, alla fine, è una vittima, sacrificata sull'altare della nuova ideologia.

Konstantin Kisin, segnatevi questo nome

E a proposito, pochi giorni fa il comico russo-britannico Konstantin Kisin è intervenuto a un dibattito della Oxford Union sostenendo che la crisi climatica globale non può essere risolta con le proteste "woke" nei Paesi ricchi (per intenderci, con l'ideologia radical chic), ma solo con i progressi tecnologici verso l'energia pulita e facendo diventare ricche le nazioni povere. Il suo intervento è diventato davvero virale in tutto il mondo. Guardatelo, ne vale la pena.

La follia di (certa) America

Il contesto in cui vengono prese le decisioni che contano, cioè la cornice culturale degli Stati Uniti, è quella in cui è appena accaduto questo: una ragazzina quattordicenne, che si identifica in un maschio chiamato Draco, è fuggita di casa, in Virginia, finendo nel Maryland. Il tribunale di quest'ultimo Stato si è rifiutato di restituire la ragazzina alla madre (adottiva, che poi è la nonna) perché le affliggeva “misgendering”, ossia non la riconosceva abbastanza come maschio. Questa psicosi collettiva, prima o poi, deve finire.

Uto Ughi contro i Maneskin

Il maestro Uto Ughi non ci è andato leggero, nella sua accusa contro i Maneskin: “Sono un insulto alla cultura e all’arte”. Aggiungendo: “Nelle scuole c’è una grave carenza per l’istruzione musicale dei giovani, emergono lacune spaventose”.

Che è un po' come dire: se togliamo l'orgoglio nazionale per i loro successi e la popolarità data dalle trovate gender-fluid, musicalmente cosa resta? E con quali orecchie crescono le nuove generazioni, indotte ad ascoltare quella musica? Qualcuno che dica che il Re è nudo serve sempre. Poi però servono nuovi vestiti.

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