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Precipita da una roccia. Muore bimbo di 10 anni

Finisce in tragedia una passeggiata in montagna. A lanciare l'allarme l'amico poco più grande, illeso

 Precipita da una roccia. Muore bimbo di 10 anni
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Stavano giocando in un parco giochi, in un venerdì pomeriggio che sapeva già di festività. Avevano poi deciso di addentrarsi nel bosco vicino, forse per rompere la monotonia, ma quando la luce è calata si sono persi trovandosi di fronte a una parete di roccia. Hanno provato a risalirla per riprendere il sentiero ma la tragedia era ad un passo: da quel costone Jan Adam, di 10 anni, è precipitato per un centinaio di metri finendo la sua drammatica caduta al suolo. L'amico, di un anno più grande, ha subito lanciato l'allarme ma per lui non c'è stato nulla da fare.

La tragedia si consuma in Val Venosta, valle alpina dell'Alto Adige occidentale: i due amici giocavano spesso in quella zona, la conoscono bene. Quando decidono di intraprendere il sentiero Sartwand vogliono raggiungere una piccola malga immersa nel verde. Nulla di pericoloso, il «10b» è uno dei tracciati che dal paesino sale in

quota. Sono però circa le 17 e dopo poco, complice anche il buio che sta per calare, perdono l'orientamento. Pensano di trovare la strada del ritorno arrampicandosi su quella parete rocciosa, ma Jan perde l'equilibrio scivolando e precipita. L'altro bambino afferra il cellulare e chiama la madre avviando la macchina dei soccorsi. Nella zona dell'incidente si mobilitano i vigili del fuoco volontari della zona, i carabinieri e il soccorso alpino della Guardia di Finanza di Silandro, quello dell'Alpenverein. Ma le operazioni, al buio e su un terreno particolarmente impervio, si rivelano più difficili del previsto e durano ben quattro ore. Alla fine il ragazzino sopravvissuto viene elitrasportato in ospedale per accertamenti ma non desta preoccupazione (è rimasto illeso) mentre la salma di Jan Adam viene recuperata successivamente sempre in elicottero.

A Laudes, frazione di 600 abitanti nel comune di Malles ieri doveva svolgersi la tradizionale festa dei vigili del fuoco proprio quei volontari che qualche ora prima erano stati impegnati per il faticoso recupero del cadavere. In paese, ora in lutto, tutti gli eventi sono stati annullati e l'atmosfera è di profonda tristezza. Si dice sconvolto il sindaco di Malles Josef Thurner, che venerdì nei pressi del percorso Sartwand

aveva assistito al drammatico intervento. In queste ore si è recato dalle due famiglie per mostrare vicinanza e dare conforto. «Qui tutti conoscono tutti ha detto -. Siamo tutti molto colpiti da questa tragedia, anche perché molti di noi hanno figli di quella età».

E sebbene quest'ultimo sia un episodio unico nella sua drammaticità, il Trentino-Alto Adige continua a fare i conti con le tragedie ad alta quota. Complice il boom del turismo in montagna, la scorsa estate in Alto Adige il numero dei morti è infatti raddoppiato (15 vittime registrate da giugno ad agosto) con un incremento di circa il 20 per cento degli interventi simile a quello registrato anche in Trentino dal Soccorso alpino. Una stagione nera con oltre 900 tra interventi e decessi.

Il 1° novembre scorso, invece, sette scialpinisti tedeschi sono stati travolti da una valanga vicino a cima Vertana sull'Ortles. Solo in due sono sopravvissuti. Gli altri cinque sono morti sul colpo. Un anno record, in negativo.

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