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"Retorica fascista". L'assurdo attacco a Meloni per la foto con i bimbi in Etiopia

La scrittrice e attivista italo-ghanese Djarah Kan dedica un lungo post sui social all'immagine che vede il presidente del Consiglio abbracciare tre bambini ad Addis Abeba

"Retorica fascista". L'assurdo attacco al Meloni per la foto con i bimbi in Etiopia

La domanda sorge spontanea: ma è possibile che ogni gesto pubblico di Giorgia Meloni sia inevitabilmente sbagliato? Perché è ormai evidente come, da sei mesi a questa parte - secondo la sagace critica di sinistra - come fa, sbaglia. L'ultimo attacco frontale alla leader di Fratelli d'Italia riguarda la fotografia scattata mentre si trovava ad Addis Abeba dove, sorridente, abbraccia tre bambini neri. La scrittrice Djarah Kan non ha dubbi: si tratta di uno "scatto osceno".

Il post su Instagram contro la Meloni

Il giudizio dall’attivista italo-ghanese arriva al termine di un lungo post pubblicato su Instagram. "I bambini neri sono il tropos narrativo preferito dalla retorica fascista, perché mostrare tenerezza nei loro confronti significa costruire una narrazione più sopportabile e al passo coi tempi in cui, desiderare di cancellare i neri dalla faccia della Terra, è no. Espellerli dal Paese in nome della sicurezza degli italiani, rispedendoli in Libia dove potranno essere sottoposti a incarcerazioni, venduti come schiavi oppure abusati in tutte le salse, invece è un sì. Più accettabile. Più elegante". Insomma: Djarah Kan ritiene di avere individuato quale fosse l'intenzione vera e originaria di Giorgia Meloni in occasione del suo viaggio in Etiopia. "Oggi è importante essere razzisti senza sembrarlo", è il pensiero della scrittrice.

"Giorgia Meloni non direbbe mai di se stessa che è una persona razzista. E ad oggi, per quanto mi riguarda, i negazionisti del razzismo fanno più danni di quelli che hanno il coraggio di dire che quelli come me gli fanno schifo". Ecco poi arrivare l'ennesimo collegamento tra l'attuale governo e il fascismo. "I fascisti di oggi non sono i fascisti di ieri. Sono più furbi. Dicono che non sono razzisti, ma solo favorevoli al rispetto delle regole e alla protezione dei propri confini. Tutto in difesa della Patria. E non c'è niente di male, a farsi una foto con il futuro che farai annegare nel Mediterraneo".

Meloni rimane razzista… a prescindere

Naturalmente Djarah Kan ha il diritto di criticare le mosse di Giorgia Meloni durante la sua visita alla scuola Galileo Galilei della capitale dell'Etiopia. Tuttavia due questioni rimangono poco convincenti. La prima riguarda il trito e ritrito allarme fascismo: una storiella ormai molto poco originale che è diventata un triste e noioso refrain. La seconda è invece un semplice ragionamento sul punto. Il presidente del Consiglio italiano era approdato nel Paese africano per presentare il piano Mattei e il gesto immortalato e diffuso è stato assolutamente spontaneo e non c'entra nulla con il colore della pelle dei bambini. Ma mettiamo poi caso che per varie ragioni non ci fosse proprio stato: siamo proprio sicuri che, tra i detrattori anti-meloniani a tempo pieno, qualcuno non avrebbe tirato strumentalmente in ballo un altro inesistente razzismo della premier per via della sua presunta paura ad abbracciare persone dalla pelle nera? Ci si stenterebbe a credere.

Eppure in questo mezzo anno di governo si è sentito anche di peggio.

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