Sono gay, mi vuoi sposare?

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Sono gay, mi vuoi sposare?
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Cara Valeria, tanti anni fa ho esordito nella mia vita sentimentale in maniera poco edificante. Il mio primo fidanzatino, del quale ero follemente innamorata, era in realtà gay. Il bello è che per tre anni, tra tira e molla, abbiamo vissuto una storia intensa e romantica. Ricordo ancora tanti suoi gesti da innamorato, grandi gelosie e momenti di pathos che non posso certo essermi inventata. Fatto sta che dopo la fine della nostra relazione, dopo un trasferimento lontano dalla città di entrambi e molte sofferenze, lui ha deciso di mettersi con un uomo. Per me è stato uno choc, anche perché ero molto giovane. Da allora abbiamo smesso di sentirci, poi ci siamo blandamente ravvicinati: sembrava sempre che faticasse a vedermi e in ogni caso le conversazioni tra noi non sono mai state facili, per esempio non gli ho mai più chiesto della sua vita sentimentale. Adesso però, da qualche tempo a questa parte, lui, che nel frattempo è tornato in Italia, ha preso a farsi sentire con assiduità. E l’altra sera, durante una telefonata fiume che mi ha messa più volte in difficoltà, mi ha chiesto di sposarlo. Non è, ovviamente, una cosa che io prenda in considerazione ma mi ha lasciata comunque sconvolta per ben più di un motivo.
Francesca C.

E ci credo, Francesca, che sia rimasta sconvolta. Ma mai, temo, quanto lo è, evidentemente, il suo ex fidanzato. Grande è la confusione sotto il cielo ma la situazione non è eccellente oserei dire “storpiando” Mao. Forse il suo ex si è reso conto di essere bisessuale. Oppure la sua era un’omosessualità di “reazione” a qualcosa o a qualcuno. O, semplicemente, dal momento che forse lei è stata la sua donna “di riferimento”, in un momento di grande difficoltà è da lei che prova a ripartire o è lei che tenta di rifugiarsi. In tutti e tre i casi, nulla di buono per lei mi sentirei di concludere. Se ritiene di essere sufficientemente forte e se pensa che la cosa non la metta in crisi, potrebbe provare a stragli vicino e a capire da dove provenga questa nuova capriola di senso della sua vita. Parla di «tanti anni fa» quindi immagino che oggi siate ampiamente adulti entrambi. Il che rende ancora più preoccupante che il suo “amico” non abbia deciso come vivere e chi essere.

Forse nel frattempo, nella sua vita è accaduto qualcosa di significativo che lo ha destabilizzato nuovamente o, al contrario, che lo ha “liberato” in qualche modo. Ma capirà anche lei che non c’è nulla di sano in ciò che è avvenuto nel corso della vostra ultima telefonata.

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