Stile

Gli auguri di Natale senza gaffe e messaggini

Niente sms multipli, social o app. Rispolveriamo carta e penna e ricordiamo che i migliori vengono dal cuore...

Anna CalderaAuguri (di Natale) alla vecchia maniera. Natale è dietro l'angolo e superando il luogo comune che bisogna essere più buoni (ma non è detto), ecco alcuni consigli per scrivere, sì avete capito bene scrivere, gli auguri alla vecchia maniera.Quindi mettete nei cassetti tablet e smartphone e, soprattutto, scordatevi di inviare a tutta la vostra rubrica l'sms di rito, uguale per tutti o peggio ancora utilizzare i social o le molteplici app per il classico giorni sereni in famiglia senza essersi sentiti almeno per telefono negli ultimi dieci anni. Lo sconsiglia non solo il galateo ma il buon gusto e il buon senso. Negare la presenza di internet sarebbe ipocrisia ma cercate di metterla in crisi stravolgendo il vostro modo di fare gli auguri. Insomma, il principio è: fai gli auguri a chi tieni veramente e scrivili come vorresti riceverli, sentiti, spontanei e non seriali. La frase non vi viene in mente o rischiate di cadere nel tranello dell'ambiguità? Tranquilli, per questo esistono gli aforismi, il mondo web ne è pieno, che possono venirvi in aiuto a patto che facciate riferimento ad un episodio simpatico, o a una particolare situazione o fissazione che il vostro destinatario condivide solo con voi. Diversamente si rischierebbe di fare delle enormi gaffe. Un augurio personalizzato è il regalo più bello da ricevere, soprattutto se scritto a mano di vostro pugno e su una carta pregiata. Evitate quindi cartoncini con Babbo Natale in tutte le salse o peggio ancora quelli orrendi dotati di filastrocca elettronica. Meglio, anche se non avete il pennello di Picasso, decorarateli con le vostre mani. Scarabocchi, stelline, fiocchi di neve, saranno comunque più spontanei se fatti a mano da voi (o dai vostri bambini), e per questo sicuramente conservati dai destinatari.

Ultima cosa, non spediteli proprio la sera del 24 dicembre, non arriveranno mai in tempo, nemmeno per asciugare gli occhiali della befana.

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