Aumentano le imprese nel Cantone

Se non fosse per le cattive notizie che arrivano dal settore dell’abbigliamento – dove in rapida successione si sono trovate in grosse difficoltà tre medie aziende del Mendrisiotto - il mondo economico ticinese potrebbe trarre indicazioni confortanti dai dati resi noti dall’istituto specializzato Creditreform relativi al primo semestre dell’anno. Rispetto al resto del Paese, il Ticino per una volta viaggia meglio di tutti gli altri Cantoni e per di più in controtendenza. Secondo Creditreform, le iscrizioni di nuove società sono diminuite del 2,6 per cento nei primi sei mesi dell’anno (da 17.559 sono scese a 17.108). La tendenza appare generale con due sole eccezioni regionali, la Svizzera centrale e il Ticino. Rispetto al medesimo periodo di un anno fa le nuove società sono infatti salite da 935 a 1.022, con un balzo in avanti del 9,3 per cento. Un secondo segnale incoraggiante per l’economia ticinese arriva poi dal raffronto delle radiazioni. Mentre su scala nazionale si assiste a un aumento dell’8,5 per cento (da 12.625 a 13.695), in Ticino le società che hanno dovuto chiudere sono diminuite, passando da 775 a 753.
Ticino in controtendenza anche sotto il profilo dei fallimenti societari. Nella Svizzera italiana l’aumento dei fallimenti è contenuto (da 180 a 191). Per contro in Svizzera nel corso del 2005 su questo fronte si rischia di superare l’anno record del 2003, quando i fallimenti toccarono quota 10.513.
Indicatori confortanti per il Ticino, dunque? Parrebbe proprio di sì anche se dalla Sezione della promozione economica del Dipartimento cantonale si tira il freno a mano. «La tendenza è sicuramente interessante - afferma Arnoldo Coduri - ma è presto per capire se in Ticino si stia davvero assistendo a una ripresa. Una spiegazione del trend positivo viene suggerita dalla seconda fase di applicazione degli accordi bilaterali con l’Ue, con le facilitazioni per l’ottenimento di permessi annuali e con la possibile apertura a determinati settori, penso alla consulenza finanziaria e al ramo informatico. Non si può nemmeno escludere un semplice assestamento, dopo i risultati negativi di un anno fa.

Sarà interessante vedere cosa succederà da qui alla fine dell’anno e se questa tendenza verrà confermata».
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