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Australia: in futuro solo acqua "riciclata" per la lavatrice domestica

La scarsità di acqua potabile che affligge il pianeta sarà destinata ad aumentare in futuro anche a causa dei cambiamenti climatici. Secondo uno studio australiano nella lavatrice si potrà usare acqua riciclata senza rischi per la salute

Quanta acqua viene utilizzata quotidianamente nelle case degli italiani? Ci si lava le mani, i denti. Si fa la doccia oppure il bagno. Si lavano piatti e pentole. Secondo uno studio australiano la scarsità di acqua potabile che affligge il pianeta sarà destinata ad aumentare in futuro anche a causa dei cambiamenti climatici. Secondo lo studio condotto dall'università di Monash (Australia), si potrebbero fare notevoli risparmi utilizzando acqua riciclata nelle lavatrici domestiche senza inconvenienti o rischi per la salute. Brrrr certo l'idea che l'acqua che esce dal lavandino della cucina e dallo scarico del bidet finisca nella lavatrice non è il massimo. Si deve però cercare di guardare oltre questi luoghi comuni. Ovviamente non si tratterebbe di un collegamento diretto, o almeno pensiamo. In ogni caso i ricercatori australiani valutano i rischi per la nostra salute e niente altro. Secondo loro la possibilità che microrganismi patogeni possano trasferirsi dall'acqua all'uomo durante un normale ciclo di lavaggio casalingo è estremamente bassa. In pratica il trasferimento indiretto all'epidermide attraverso il contatto con i capi di vestiario lavati con l'acqua riciclata o con le superfici con cui l'acqua è entrata in contatto sono minime o comunque non tali da creare un concreto pericolo per la salute. I test hanno dimostrato che solo una minima percentuale degli organismi patogeni (compresa tra lo 0,001 e lo 0,09) può essere trasferita dall'acqua dai tessuti. Ovviamente dipende dal tipo di battere e dalle caratteristiche chimico e fisiche dei vestiti. La possibilità di contatto diretto tra i microrganismi e le mani di chi effettua le operazioni di lavaggio è ancora inferiore -da 100 a 1000 volte in meno- rispetto al passaggio con i tessuti.

Appurato che non ci sono pericoli per la salute e superate le barriere psicologiche resta da trovare il modo per assicurare le massaie sul fatto che il processo non rovini o macchi gli indumenti al posto che pulirli.

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