Economia

Le auto cinesi da febbraio in Italia

I modelli importati dalla Eurasia Motor Company. «Meccanica di base giapponese»

Enrico Artifoni

da Milano

Prima o poi doveva succedere. Ma finora le previsioni degli esperti davano per probabile lo sbarco tra due, tre anni. Invece già agli inizi di dicembre, al Motor Show di Bologna, alla trentesima edizione, si presenterà per la prima volta sul mercato italiano un costruttore cinese di auto. Il nome è un programma: Great Wall, ovvero Grande Muraglia. Sembra spuntata dal nulla, quest’azienda pressoché sconosciuta in Europa. Non è neppure tra quelle - la Brilliance, la Jingling e la Geely - che in cerca di importatori locali si erano timidamente affacciate sulla scena europea nello scorso settembre, al Salone di Francoforte, suscitando grande interesse, ma anche più di un commento ironico sulla qualità dei modelli esposti. Per contro la Great Wall sembra avere qualche asso da giocare.
Nata nel 1984 a Baoding (distretto industriale a due ore di auto da Pechino) come azienda di proprietà pubblica per allestire veicoli speciali, negli anni ’90 ha cominciato a produrre pick-up (i veicoli dotati di cassone molto in voga negli Stati Uniti) e Suv (i moderni fuoristrada) diventando in breve il leader assoluto di mercato in Cina. Nel 1998 è stata rilevata da un imprenditore privato, Wei Janjun, che in pochi anni ha portato l’azienda, tra le prime 500 cinesi per fatturato nel 2004 e nella top ten di quelle private, in Borsa a Hong Kong. Ma non è finita: Great Wall ha cominciato a esportare i propri veicoli all’estero (attualmente in 22 Paesi) e ha avviato la costruzione di una nuova fabbrica che dal 2006 produrrà berline, city-car e monovolume.
I primi contatti con l’importatore italiano, l’Eurasia Motor Company appartenente a un gruppo di imprenditori bresciani, sono stati avviati un paio di anni fa. Il tempo di predisporre un progetto, individuare i modelli che più facilmente potrebbero trovare uno sbocco in Italia e già l’estate scorsa la decisione era presa. Restava solo il problema di omologare le due vetture, la grossa sport utility Hover Cuv e il pick-up Deer, che faranno da punta di lancia dell’ariete cinese. «Di questo ci siamo occupati soprattutto noi italiani - dice Marco De Bonis, responsabile delle pubbliche relazioni di Eurasia Motor -, la meccanica di base dei modelli Great Wall offre tutte le garanzie, perché è di origine giapponese. L’unica vera difficoltà è stata addestrare il personale cinese alle nostre procedure e ai nostri standard». Dopo la presentazione al Motor Show di Bologna, i modelli Great Wall saranno commercializzati in tutta Italia da fine febbraio-inizio marzo 2006 in circa 80 autosaloni. Per sfondare sul mercato italiano, i cinesi faranno leva ovviamente, come i coreani qualche tempo fa, sui prezzi bassi resi possibili dal ridotto costo della manodopera a casa propria: il pick-up si potrà acquistare a partire da 9.800 euro, Iva esclusa, lo sport utility da 19.

700 euro, chiavi in mano.

Commenti