Sinistra di plastica

A Modena ha aperto il primo negozio che mette in vendita bambole iperrealistiche per il sesso realizzate in silicone

Sinistra di plastica
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In un mondo in cui la bellezza femminile che va per la maggiore, e anche per le maggiorate, è sempre più rimodellata dalla chirurgia, non stupisce più di tanto che, dopo le donne plastificate, siano adesso molto richieste le bambole di plastica.

A Modena - terra di donne, motori e bollori - ha aperto il primo negozio che mette in vendita bambole iperrealistiche per il sesso realizzate in silicone. Hanno un prezzo fra i 1500 e i 4mila euro (le belle donne costano) e sono dotate anche di intelligenza artificiale, mancando loro notoriamente quella naturale. Ah. Importante. Non sono pensate solo per una clientela maschile ma inclusivamente - per uomini e donne. Sembrerebbe il paradiso del progresso declinato nella sfera sessuale. Il sol dell'avvenire liberal, libertario e libertino al suo zenit.

E invece a protestare sono stati proprio gli esponenti di sinistra, ormai più bacchettoni dell'Azione cattolica. Alla fine sono progressisti solo quando gli fa comodo. L'Unione Donne in Italia e il Pd hanno subito contestato le bambole: «Solo business». «Vergogna». «Un messaggio di mercificazione del corpo femminile».

Domanda: ma allora perché vedere foto del culo su OnlyFans, o dimenarlo su un palco, è un atto femminista liberatorio? Aspettiamo una risposta. E senza perdere tempo.

Come direbbe Bersani - patriarca di quella sinistra che ha fatto dell'emancipazione femminile, della liberazione dei costumi sessuali e del diritto a disporre a piacimento del proprio corpo un dogma non siamo mica qui a pettinare le bambole.

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