Negli Stati Uniti i top manager dellauto si sono guardati allo specchio e, fatto un esame di coscienza, si sono tagliati bonus e stipendi milionari, non prima di aver rinunciato a utilizzare i costosi jet personali per spostarsi da una parte allaltra del Paese. Meglio i voli di linea, come i comuni mortali, oppure le tante sbandierate vetture elettriche tanto care a Barack Obama. Rick Wagoner (General Motors) e Bob Nardelli (Chrysler) si presentano così allimminente resa dei conti (il 31 marzo la Casa Bianca deciderà se iniettare altri fondi nelle due case oppure optare per lamministrazione controllata) con il conto in banca un po più leggero. Il primo, infatti, si è ridotto il compenso, relativo al 2008, a 5,4 milioni di dollari rispetto ai 14,1 intascati lanno prima.
Il secondo, alla guida del gruppo candidato ad accasarsi alla corte di Sergio Marchionne (Fiat), ha quantificato nella cifra simbolica di un solo dollaro il suo stipendio attuale (non è noto lammontare dei bonus di cui ha goduto). Cè poi Alan Mulally, amministratore delegato di Ford, la casa americana che ha dichiarato di poter fare a meno - per ora - degli aiuti dello Stato. Mulally, insieme al suo presidente, Bill Ford, ha annunciato nelle scorse settimane un taglio delle spettanze pari al 30%.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.