Automobilisti in coda per ore: così ieri il traffico è impazzito

Chiuso nel pomeriggio un tratto dell’A12: i tir si inchiodano nelle rotatorie urbane

Automobilisti in coda per ore: così ieri il traffico è impazzito

(...) per consentire il recupero del carico di terra e pietrisco sparso sull’intera carreggiata nella galleria Monte Giugo. I numerosi tir sono stati dirottati nel tratto urbano e qui è stata la catastrofe: gli autoarticolati da 18 metri si sono letteralmente inchiodati nelle rotatorie cittadine provocando la paralisi totale anche perché gli autisti stranieri non avevano nemmeno idea di dove andare in mancanza di vigili che indicassero loro le direzioni. È stato il delirio. La situazione si è progressivamente aggravata: nel tardo pomeriggio le code arrivavano a Chiavari. Soltanto di fronte a una situazione infernale le autostrade hanno deciso intorno alle 18 di riaprire l’autostrada per istituire uno scambio di carreggiata e l’obbligo di uscita a Recco è stato revocato. Il limite di velocità a 40 chilometri. E le code sono proseguite senza scampo per migliaia di automobilisti sequestrati nelle auto.
La situazione, comunque, era stata grave anche in mattinata. Chi si è accorto in tempo della situazione ha potuto ripiegare su altri mezzi di trasporto per raggiungere il luogo di lavoro. I rallentamenti peggiori erano in autostrada, ma chi ha scelto l’Aurelia non ha avuto più fortuna. La strada a mare, infatti, è stata presa d’assalto da chi usciva al primo casello possibile, non potendone più delle code sull’A10. E i numerosi semafori hanno fatto il resto. Qualcuno ha preso l’autobus, sperando che le corsie gialle riservate ai mezzi pubblici garantissero una percorrenza più veloce, ma non su tutto il percorso urbano è stato così.
Stesso scenario sull’A7, da Busalla a Genova Ovest e sull’A12 da Recco a Genova Ovest. Il centro operativo delle autostrade ha diramato le informazioni su Isoradio Rai 103.3, ma trattandosi di una normale giornata lavorativa chi si è trovato ieri mattina in auto non aveva certamente altra scelta. A creare il disastro è bastato il giorno di sciopero in porto. Non ieri, ma addirittura l’altroieri. Il ritardo nell’apertura dei varchi doganali di San Benigno ha provocato, come un effetto domino, il caos sia in autostrada sia sull’Aurelia. Dalle 7 in poi il traffico, proprio a causa del maggior flusso di veicoli commerciali diretti al porto, ha subito fortissimi rallentamenti, con code su tutte le direttrici verso il centro. Per arrivare a Genova chi partiva da Busalla ha impiegato oltre un’ora, un’ora e mezza per chi proveniva da Arenzano, da Recco le ore diventavano due. Code anche sull’A26 fino all’innesto con l’A10: da Masone il tempo per arrivare a Voltri era di almeno quaranta minuti. Il dramma per gli automobilisti non finiva una volta oltrepassato il casello: l’elicoidale all’uscita di Genova-Ovest era congestionato dai Tir che attendevano l’apertura dei varchi di San Benigno per le operazioni doganali che consentono l’entrata in porto.
Come sempre a fare le spese delle code in autostrada sono stati i quartieri a ponente della città e la Valbisagno. Da Voltri a Sampierdarena, anche per raggiungere la Sopraelevata, gli incolonnamenti di auto si sono formati fin dalle prime ore della mattina. I vigili urbani hanno tentato di rendere un po’ più ordinato il traffico alla Foce e nella zona di Gramsci, ma ormai il peggio per molti automobilisti era passato.

Il problema è che nessuno si è reso veramente conto del motivo per il quale il traffico era impazzito. E sono in tanti a chiedere che venga una volta per tutte affrontato il capitolo traffico. Per non vivere altre ordinarie giornate di follia.

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