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Extreme E, l'appuntamento in Sardegna entra nel vivo tra corse ed ecologia

La Extreme E entra nel vivo con la sua tappa italiana, nel sud della Sardegna. I SUV elettrici sono pronti a sfrecciare sullo sterrato e a dare il proprio aiuto all'ambiente

Extreme E, l'appuntamento in Sardegna entra nel vivo tra corse ed ecologia
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Extreme E è la sigla che identifica una serie automobilistica che mette in competizione, su tracciati completamente sterrati e non battuti, dieci team diversi che gareggiano con dei SUV a trazione elettrica. Probabilmente i più distratti potrebbero essersi incautamente persi la nascita di questa branca del motorsport moderno, ideata dalla FIA (Federazione Internazionale dell'Automobile), ma - in realtà - siamo giunti già alla sua terza edizione. Dal 7 al 9 luglio nel sud della Sardegna, precisamente nel cuore della macchia mediterranea che circonda l'area del poligono militare di Teulada, una folta schiera di agguerriti piloti si affronta in audaci sfide al cronometro e in duelli all'arma bianca, carena contro carena. Spettacolo assicurato, con un occhio di riguardo alla sostenibilità e all'ecologia.

Extreme 2

Caratteristiche salienti

Le protagoniste indiscusse di questa realtà, oltre agli alfieri che le comandano, sono le vetture: le Spark Odissey 21 prodotte dalla Spark Racing Technology, un'azienda francese, e animate da due motori elettrici alimentati da una batteria agli ioni di litio da 54 kWh della Williams Advanced Engineering. Questi 4x4 silenziosi ma feroci, hanno delle carrozzerie leggerissime di materiale composito, mentre il loro scheletro sottopelle è formato da un telaio tubolare d'acciaio con sospensioni a doppio quadrilatero con ammortizzatori Fox. Questi fuoristrada pesano appena 1.650 chilogrammi, un traguardo assolutamente rilevante. La Extreme E per ricaricare i SUV da competizione adopera delle pile a combustibile ad idrogeno che consentono l'operazione di ripristino della ricarica attraverso l'acqua e l'energia solare. Una soluzione congegnata per non infierire danni al pianeta, filosofia cardine di questa serie di corse.

Lo svolgimento dell'Extreme E, nell'arco dei weekend, è molto particolare. Si parte dal venerdì, durante il quale le squadre si cimentano nelle prove libere, essenziali per andare alla ricerca del setting e delle soluzioni idonee per sferrare l'attacco nelle qualifiche e nella gara. Al sabato, così come alla domenica, la "Redemption Race" (valida per i posti dal sesto al decimo) e la "Grand Final" (la corsa per la vittoria) vengono anticipate da due sessioni di qualifiche molto intense e battagliate, colpo su colpo. Nelle corse finali si gareggia fianco a fianco per arrivare primi sotto alla bandiera scacchi nei quattro giri che si hanno a disposizione, due per ogni pilota. Ogni team è infatti composto da due piloti, una donna e un uomo, elemento che rende ancora più intrigante una competizione in cui la differenza è ancora strettamente legata alle qualità umane che vengono messe in gioco.

Extreme

Extreme E in Sardegna

È il terzo anno che la Extreme E fa tappa in Sardegna e non è una casualità che la splendida isola italiana faccia parte del calendario ufficiale di questa competizione. Infatti, le cinque tappe che riempiono il palinsesto annuale di questo sport a quattro ruote sono tutte caratterizzate dall'essere selvagge, un po' remote ma, soprattutto, simboliche. L'Extreme E si pone come obiettivo quello di aumentare la consapevolezza del prossimo nei confronti del cambiamento climatico che in determinate aree del mondo è già drammaticamente evidente.

Lo scenario che offre l'antichissima isola sarda è uno spettacolo puro. L'accampamento dell'Extreme E assomiglia tanto a un fortino berbero, con un dedalo di tende in cui si anima tutto il cuore della competizione. Paddock, sala stampa, meccanici, cuochi e piloti si aggirano in modo frenetico, affrontando il caldo sole che brucia la terra e il sinistro vento che alza la sabbia generando degli anomali mulinelli. Qui, nessuno ha paura, questa è una parola che i tanti e scafati protagonisti hanno cancellato dal proprio vocabolario. Una delle new entry più gradite è un nome altisonante: Sebastien Loeb. Il nove volte campione del mondo di rally e vincitore della Stagione 2 insieme a Cristina Gutiérrez sulla X44 Vida Carbon Racing di Sir Lewis Hamilton, sostituirà Nasser Al-Attiyah per le gare sull'isola italiana. L'alsaziano siederà al posto di comando dell'ABT CUPRA XE, al fianco di Klara Andersson. Il palmarès del transalpino è di grande prestigio: due vittorie X Prix, sei podi e sei piazzamenti nelle qualifiche. Il suo entusiasmo è a mille ed è pronto a tutto per il suo nuovo team.

Seb Loeb
Sebastien Loeb

Un altro volto che si inserisce di diritto sotto ai riflettori è quello di Lia Block, giovane americana figlia del compianto Ken Block, che sostituirà per il resto della stagione Christine GZ, nel team di Carl Cox. La talentuosa figlia d'arte ha già dimostrato di possedere un manico fuori dal comune, brillando nelle corse fuoristrada, gareggiando nel Nitrocross NEXT e nell'American Rally Association Championship, nel quale ha guadagnato delle vittorie di classe e il sesto posto complessivo nella classifica generale. Queste sono le sue parole: "Non vedo davvero l'ora di lavorare al fianco di Timo Scheider, che conosco da anni, e col resto del team: sarà la mia prima gara fuori dagli Stati Uniti e affronterò tanti grandi nomi del motorsport, anche se non vedo l'ora di cimentarmi in questa sfida e iniziare col piede giusto".

La sfida ambientale

Abbiamo accennato di come, in parallelo alle imprese sportive, l'Extreme E del patron Alejandro Agag (lo stesso della Formula E) abbia a cuore la tematica ambientale con tutte le sue sfaccettature. Per quanto riguarda il territorio sardo, funestato dall'aumento delle temperature e dai terribili incendi che lo hanno privato di oltre 20.000 ettari nel 2021, deve fare i conti con una massiccia porzione di fauna selvatica a rischio di estinzione. In molti casi, le specie non sono in grado di trasferirsi se le condizioni ambientali cambiano repentinamente e drasticamente, come nel caso delle fiamme degli anni scorsi. Da questa tremenda premessa, emerge la condizione precaria degli impollinatori: 30 milioni di api sono state perse negli incendi in Sardegna.

Api

La professoressa Lucy Woodall del comitato scientifico di Extreme E ha dichiarato: “I progetti legacy di Extreme E hanno affrontato le conseguenze del cambiamento climatico. Ora che torniamo in Sardegna per la stagione 3, continuiamo a farlo, e avere i nostri piloti che vengono a questi progetti legacy è così importante per diffondere messaggi rilevanti, in questo caso riguardanti gli impatti diretti del cambiamento climatico e degli incendi boschivi sugli impollinatori. Gli impollinatori a livello globale sono in diminuzione, per questo stiamo dando alle api sull'isola le migliori possibilità di sopravvivere alla generazione successiva".

La serie di corse fuoristrada completamente elettrica ha intrapreso questo ultimo progetto in collaborazione con la Fondazione MEDSEA (Mediterranean Sea and Coast), la cui ricerca mira a proteggere e fornire una gestione sostenibile delle risorse marine e costiere della Sardegna e del Mar Mediterraneo. Poco prima del quinto e del sesto round di Extreme E della stagione 2023, i piloti e il personale di Extreme E hanno dato una mano ad avviare il progetto sardo e conoscere meglio l'importanza delle api e della loro conservazione. Al riguardo di questa esperienza, Amanda Sorensen, No.99 GMC HUMMER EV Chip Ganassi Racing, ha dichiarato: “È stata un'esperienza fantastica vedere come le api aiutano i nostri ecosistemi. Penso che siano super sottovalutati quando si tratta di ciò che fanno per l'ambiente e il processo di impollinazione. Stavamo facendo dei test sul miele, il che è stato interessante perché non mi rendevo conto che ci sono così tante diverse varietà di miele. Abbiamo anche visto l'interno degli alveari e imparato a conoscere i diversi ruoli delle api all'interno della comunità e abbiamo visto tutte le parti che entrano nella produzione del miele".

In arrivo 4.000 nuovi alberi

Extreme E esaminerà anche i programmi legacy della Sardegna che si concentrano sui depositi di carbonio blu e verde, come il ripristino delle aree colpite da incendi e la rinascita delle praterie di Posidonia oceanica nelle acque delle Aree Marine Protette intorno all'isola italiana. Mikaela Åhlin-Kottulinsky, Rosberg X Racing, ha dichiarato: “Lo scorso dicembre, RXR ha unito le forze con Extreme E, Allianz, Life Terra e la Fondazione MEDSEA per ripristinare oltre quattro ettari di terreno e, poiché la stagione degli incendi si concluderà alla fine di ottobre, saremo nella posizione di procedere con la piantagione di 4.000 alberi su tutta la superficie rigenerata.

Siamo orgogliosi di essere tornati sul territorio per testimoniare i progressi compiuti e continuare il nostro impegno per la sostenibilità ambientale”.

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