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Auto, il mercato in Europa è in crescita ma l'Italia arranca: ecco perché

L'Italia arranca nei 5 major markets europei per la vendita di auto con la spina: Unrae avanza proposte, dal Mit pronto un piano per la crescita

Auto, il mercato in Europa è in crescita ma l'Italia arranca: ecco perché

L'Unrae, mediante il suo direttore generale, Andrea Cardinali, con una lettera aperta a Giorgia Meloni, ha lanciato l'allarme sull'evoluzione dell'automotive in Italia. "Chiediamo al governo di dare una direzione chiara al mercato sull'accoglimento delle nuove tecnologie, altrimenti l'Italia continuerà ad essere l'unico Paese europeo che retrocede nelle vendite di auto con la spina", ha spiegato Cardinali, sottolineando che il rischio per l'Italia è quello di essere il fanalino di coda sia nei mercati principali che in quelli secondari. Una fattispecie che genererebbe conseguenze gravissime per il mercato italiano.

La mobilità a zero o bassissime emissioni arranca e l'Unrae ha avanzato alcune proposte per accelerare in questa direzione, "ricordando che la transizione nel nostro Paese è in atto da alcuni anni, ma si è già arenata". Tra le proposte di Andrea Cardinali e di Unrae ci sono, per esempio, il potenziamento degli "incentivi all'acquisto di autovetture per il rinnovo del parco circolante almeno fino al 2026 per privati e aziende" e l'elaborazione di una "politica infrastrutturale per la ricarica elettrica e il rifornimento di idrogeno". Ma secondo Cardinali è anche necessario "rivedere l'impianto fiscale del settore modulando detraibilità Iva e deducibilità dei costi in base alle emissioni di CO2 per le auto aziendali" e "pianificare rapidamente una riconversione industriale della filiera automotive e della componentistica per riportare il nostro Paese a essere un riferimento a livello europeo".

Il viceministro al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Edoardo Rixi, è intervenuto all'incontro "Le trasformazioni dell'ecosistema automotive italiano: presentazione del report e lancio dell'Osservatorio Permanente", organizzato a Roma da Motus-E. L'esponente del governo Meloni ha sottolineato che per dare nuova spinta al mercato italiano, occorre "rendere il Paese indipendente, nel settore automotive, con filiere industriali necessarie alla mobilità elettrica". Questo è possibile con l'implementazione di un sistema intermodale "dove merci e persone si muovono in modo sempre più fluido e sostenibile servono mezzi di trasporto sostenibili anche dal punto di vista economico, oltre che ambientale". In questa direzione si sta muovendo il Mit, in modo tale da "rendere le nostre filiere competitive, anche a livello internazionale, affinché possano crescere nel tempo".

Gli appunti di Andrea Cardinali si riferiscono anche ai dati di vendita, che vedono il blocco in crescita con l'Italia in difficoltà. Unrae stima una chiusura a 11.300.000 vetture vendute nel mese di novembre, pari a circa -4% rispetto alle 11.774.885 unità dell'intero 2021. Per quanto concerne le vetture con spina (elettriche e plug-in) in Italia la quota di vendita è del 9.8%, ben distante dal 39.4% della Germania, dal 27.7% del Regno Unito e dal 24.

4% della Francia, principali mercati di riferimento dell'auto.

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