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Piazza Affari, il raduno che riporta in strada le grandi storiche

Nessuna competizione, solo condivisione: un appuntamento che cresce e si rinnova, soprattutto tra i più giovani

Piazza Affari, il raduno che riporta in strada le grandi storiche
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Non serve un salone né un red carpet: a Milano basta Piazza Affari. Qui, tra marmo e acciaio, il mondo dell’automotive torna alle origini. Le auto storiche entrano in scena come dive senza tempo, e la città le accoglie con lo stupore che si riserva ai capolavori.

La sfilata in Piazza Affari

La piazza, solitamente consacrata alla finanza e al ritmo serrato degli affari, cambia pelle in un istante. Basta la curva di una carrozzeria, un riflesso sulla cromatura o il borbottio di un motore per trasformarla in un teatro a cielo aperto. E quando arrivano loro – le storiche, le youngtimer, le instant classic, le collezionabili – tutto si ferma. Il Palazzo della Borsa diventa una scenografia perfetta, il dito del “L.O.V.E.” di Cattelan osserva dall’alto, e Milano sembra concedersi un lusso raro: lasciarsi sorprendere.

Piazza affari

Il pubblico

Questo spettacolo, che oggi attira un pubblico variegato e crescente, nasce nel 2021 grazie all’intuizione dell’avvocato Carlo Maria Del Conte, che immagina un raduno libero, gratuito e spontaneo: nessuna iscrizione, nessuna selezione, nessun biglietto. Solo la passione. Le auto iniziano ad arrivare, i passanti si fermano, la piazza si riempie. Il format è semplice, e proprio per questo funziona.

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La digitalizzazione dell'evento

Poi, nel 2025, arriva la svolta: il contributo di Carlo Vulnera, calabrese di origine e milanese d’adozione, che attraverso il profilo Instagram @quellidipiazzaaffari dà al raduno nuova energia e una narrazione capace di intercettare un pubblico completamente nuovo. Con i suoi scatti e i suoi video, Vulnera racconta il raduno come nessuno aveva mai fatto: mette in evidenza i dettagli, mostra la piazza come un set naturale, valorizza ogni auto come se fosse un personaggio. È lui a suggerire un’idea semplice ma geniale: lasciare il centro della piazza alle auto storiche. E così la coreografia cambia. Le linee più antiche diventano il cuore pulsante del raduno, mentre youngtimer e instant classic trovano spazio tutt’attorno, creando una composizione spontanea ma incredibilmente armoniosa. Sembra studiato, ma è puro istinto. È sorprendente vedere con quanta attenzione osservino una Lancia Flaminia, come si fermino davanti alla silhouette aggressiva di una Porsche 911 GT2, come trattengano il fiato quando una Ferrari Testarossa rossa taglia la luce del mattino. Non è nostalgia – loro non c’erano – è desiderio di capire.

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Quando avviene il raduno

Ogni domenica, dalle 10:30 alle 13:00, la piazza si riempie di storie in movimento. Alcune lucidate come gioielli, altre vissute, altre ancora con ammaccature che raccontano battaglie di un tempo in cui la guida era tutta nelle mani e nella sensibilità del pilota. Una settimana può capitare una Jaguar E-Type, quella dopo una Citroën DS che sembra arrivata dallo spazio, poi un’Alfetta GTV perfetta, una Mini Cooper d’epoca che strappa sorrisi ai passanti. Il bello è che non esiste competizione. Non è un concorso d’eleganza, non è una fiera strutturata: è un ritrovo libero. Una piazza che si riempie da sola, con un ordine spontaneo che sembra dettato solo dalla passione. Ogni auto arriva per condividere, non per esibire. Ogni persona si ferma per guardare, non per giudicare.

E quando la passione chiama un po’ più lontano, il gruppo si sposta: a volte si organizzano eventi anche fuori dalla piazza. È successo anche dopo la manifestazione, quando siamo stati con tutte le auto in pista all’Autodromo di Vairano, noto anche come Automotive Safety Center.

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