Autonomia per i distretti In arrivo la banca del Sud

È un cavallo di battaglia tremontiano. L’attuale ministro dell’Economia aveva sponsorizzato l’idea di un istituto di credito con le radici nel Meridione già nell’era pre Siniscalco. Anche dopo, da vicepresidente di Forza Italia, ha presentato una proposta di legge. Ora la richiesta per una banca del Sud campeggia in testa al capitolo della Finanziaria dedicato allo sviluppo. Il suo statuto dovrà essere «ispirato ai principi già contenuti negli statuti dei banchi meridionali e insulari». Il capitale sarà prevalentemente privato e aperto all’azionariato diffuso. Lo Stato potrà partecipare al capitale con cinque milioni di euro. Con la Finanziaria 2006 i distretti industriali fanno un salto di qualità e diventano soggetti destinatari «di disposizioni speciali in materia fiscale e finanziaria». Le aziende nei distretti potranno scegliere di pagare una tassa di distretto al posto dell’Ires. I distretti potranno anche emettere titoli di debito.

Oltre al fondo sociale, la presidenza del Consiglio dovrà gestire un «fondo per l’innovazione e la ricerca». Sarà finanziato con i proventi della vendita degli immobili pubblici. Tremonti conta di ricavare dalle cartolarizzazioni circa sei miliardi di euro.

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