da Milano
Di Pietro non intende incassare senza combattere la bocciatura di Bruxelles sul caso Autostrade. E alla vigilia del verdetto negativo della Commissione europea, annunciato per oggi, il ministro delle Infrastrutture si dichiara pronto a ricorrere alla Corte di giustizia. «La Commissione non dà giudizi, esprime una sua posizione - ha dichiarato - che se non è da noi condivisa sarà rimessa al giudizio dell'autorità competente, ossia alla Corte di giustizia europea».
E aggiunge: «La Commissione deve rispettare il lavoro del governo italiano il quale ha ricevuto un avallo delle proprie posizioni da più Tribunali italiani civili ed amministrativi. Riteniamo che ogni presa di posizione che si è tramutata in una norma di legge o in una direttiva dello Stato italiano sia più che legittima e rispettosa di tutte le procedure e delle normative italiane ed europee». Del resto, ribadisce, «stiamo discutendo di un qualcosa che nella realtà fattuale non esiste giacché la fusione non si è fatta. Quella pratica è stata già archiviata».
La Commissione europea, comunque, va avanti per la sua strada. E oggi, come proposto dal commissario alla concorrenza Neelie Kroes, aprirà la procedura d'infrazione contro l'Italia, che avrebbe posto ostacoli ingiustificati al progetto di fusione Autostrade-Abertis. «Si tratta dell'apprezzamento preliminare - ha precisato il portavoce Jonathan Todd - con il quale ci chiediamo se le decisioni prese dal governo italiano non siano in contrasto con il principio della competenza esclusiva della Commissione Europea in materia di antitrust», prevista dall'articolo 12 del regolamento.
Prende ancora tempo, invece, il commissario per il Mercato interno, Charlie McCreevy. «Domani (oggi, ndr) non ci sarà nulla da parte mia», ha spiegato ieri il commissario irlandese, aggiungendo: «Ci sono state due procedure separate sulla vicenda Autostrade tra me e Kroes. I miei uffici hanno ricevuto la risposta dell'Italia il 10 gennaio e stanno studiando il documento».
A Piazza Affari il titolo Autostrade ha chiuso in rialzo dello 0,81 per cento.
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