Nadia Muratore
da Mondovì (Cuneo)
Da alcuni anni Ana Lucia Bandeira Bezerra, la ragazza morta nella casa di Calissano, viveva a Mondovì, in provincia di Cuneo. Si era trasferita dopo aver conosciuto un ragazzo del Monregalese, un carabiniere finito nei guai per problemi di droga. Con lui però la relazione si era interrotta alcuni mesi fa. Attualmente nel piccolo appartamento del centro storico, in via Soresi, la donna si fermava solo qualche notte a settimana. I vicini di casa la conoscevano appena, anche se era una ragazza che non passava inosservata. «Una persona solare - ricorda commossa Margherita, proprietaria insieme al marito del bar Roma, che si trova a pochi passi dalla casa di Ana Lucia -. Veniva a prendere il caffè da noi, era sempre sorridente, sembrava una ragazza felice». Altri ne parlano come di una donna elegante che indossava solo pantaloni e si truccava poco. «Mai appariscente - ricordano ancora i proprietari del bar Roma -, non dava confidenza a nessuno, in compenso era molto ricercata al telefono. Rispondeva anche tre o quattro volte nel breve tempo in cui beveva il caffè». Ana Lucia aveva due bambini, ma nessuno lo sapeva. Ne aveva parlato a pochi amici e tra questa cè anche Paula, che lha conosciuta in un ristorante brasiliano, dove entrambe hanno lavorato per un breve periodo. «Mi parlava dei figli - spiega la ragazza -, mi diceva che erano a Livorno e vivevano con la nonna e il papà». Ana Lucia Bandeira Bezerra lanno scorso aveva chiesto il rinnovo del permesso di soggiorno alla questura di Cuneo. Allepoca aveva un contratto con lagenzia interinale Main Power attraverso la quale aveva trovato lavoro in unazienda monregalese. Dopo la rottura con il suo compagno forse si era trovata sola e senza lavoro, così si era rivolta ad alcuni conoscenti che gestivano locali notturni.
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