«Avrei dedicato la vittoria alla mia bambina»

Milano Tanto per dire: Giuliano Rassu è entrato alla settima puntata, non è mai andato al ballottaggio e ha convinto tutti, critica compresa. Perciò lui, che è nato a Sassari e ha ventisei anni, in pochi giorni è diventato, con Marco, il favorito alla vittoria finale giocandosi il trionfo sul filo del televoto.
Però adesso, Giuliano Rassu, si può fare un bilancio definitivo.
«È andata benissimo».
Troppo sbrigativo, si spieghi meglio.
«Mi sono capitate tante cose stratosferiche, ho incontrato gente famosissima, ho imparato cose che non mi sarei mai aspettato».
Ad esempio?
«Controllare l’emozione quando sono arrivato a Sassari e c’erano cinquemila persone che mi aspettavano: incredibile».
Insomma, il bilancio?
«Un sogno. E fino all’ultimo ho avuto paura di svegliarmi».
E Claudia Mori, la sua caposquadra?
«Un’amica».
Addirittura. Ma una litigata?
«Solo una volta, per una cosa stupida. Mi è sempre stata vicina, non mi ha quasi mai rimproverato, anzi: mi ha insegnato moltissimo».
E ieri come ha vissuto la finale?
«Per me è stato un mercoledì come tutti gli altri».
Ma se ha appena detto che stava vivendo un sogno.


«Intendo, tutti gli altri di X Factor: nessuna emozione in più, ho solo cercato di fare del mio meglio».
Se fosse arrivata la vittoria?
«L’avrei dedicata a mia figlia Marika, che ha nove anni. È stata lei a darmi la forza per arrivare fin qui ed è lei a darmi la forza, ora, di andare avanti nel mondo della musica».

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