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«Ay Carmela!». La guerra di Spagna negli occhi di una coppia di guitti
Una pièce sulla guerra civile in Spagna va in scena al teatro Testaccio dal 4 al 23 novembre. «Ay Carmela!» rappresenta una rilettura di Mauro Mandolini dellopera teatrale in due atti (più epilogo) di José Sanchis Sinisterra. Lambientazione è in Aragona, nel 1938. Sul palco si muove Paolino (Fabrizio Sabatucci) attore di poco conto che, tra il flashback e il sogno, rivive lultimo spettacolo fatto con Carmela (Silvia Mazzotta), sua compagna di vita e di scena: un testo che irride allideale repubblicano e che i due sono stati costretti a recitare davanti a militari nazionalisti e a prigionieri delle Brigate Internazionali che saranno fucilati il giorno seguente.
Il testo, tradotto da Antonella Caron, mette in primo piano le conseguenze della guerra civile spagnola sul mondo della recitazione, ma non solo: nel presentare Carmela e Paolino Sinisterra vuole raccontare due modi di affrontare la guerra, di petto, sino alla morte, e con rassegnazione. «Ay, Carmela!» è il testo più conosciuto di José Sanchis Sinisterra; è stato portato al cinema nel 1990 da Carlos Saura e candidato allOscar. Lautore, attraverso le peripezie di due artisti insignificanti che rappresentano la tragedia collettiva del popolo spagnolo durante la guerra civile, rende omaggio alle persone semplici, spesso travolte da eventi più grandi di loro, ma anche alla dignità degli artisti, e allimportanza della coscienza civile. Lo spettacolo, per la regia di Mauro Mandolini, va in scena in via Romolo Gessi, 8 dal martedì al sabato alle 21; la domenica alle 18.
Il testo, tradotto da Antonella Caron, mette in primo piano le conseguenze della guerra civile spagnola sul mondo della recitazione, ma non solo: nel presentare Carmela e Paolino Sinisterra vuole raccontare due modi di affrontare la guerra, di petto, sino alla morte, e con rassegnazione. «Ay, Carmela!» è il testo più conosciuto di José Sanchis Sinisterra; è stato portato al cinema nel 1990 da Carlos Saura e candidato allOscar. Lautore, attraverso le peripezie di due artisti insignificanti che rappresentano la tragedia collettiva del popolo spagnolo durante la guerra civile, rende omaggio alle persone semplici, spesso travolte da eventi più grandi di loro, ma anche alla dignità degli artisti, e allimportanza della coscienza civile. Lo spettacolo, per la regia di Mauro Mandolini, va in scena in via Romolo Gessi, 8 dal martedì al sabato alle 21; la domenica alle 18.
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