Una bolla si aggira sull’IA. Stretta cinese per Nvidia

Nuovi timori, ma gli analisti: "Non è come il 2001"

Una bolla si aggira sull’IA. Stretta cinese per Nvidia
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Nell'afa agostana lo spettro di una bolla legata all'intelligenza artificiale ha fatto sudare freddo Wall Street. Dopo Ferragosto, l'S&P 500 ha inanellato una delle peggiori serie negative del 2025 e i riflettori si sono subito spostati su una manciata di titoli tech.

Alcuni dei colossi delle cosiddette Magnifiche 7, il cuore pulsante dei listini americani, hanno mostrato una certa debolezza che ha risvegliato dubbi latenti sul vero valore dell'intelligenza artificiale e sulla sostenibilità economica del boom che ha trainato i mercati negli ultimi due anni. Le valutazioni record e l'impennata dei costi per lo sviluppo delle innovazioni iniziano a suscitare qualche domanda in più tra gli investitori. Le risposte però difficilmente le troveranno. Questo è il duro colpo arrivato dal rapporto del Massachusetts Institute of Technology che ha stimato come solo il 5% dei progetti legati all'IA stia realmente creando valore. Un verdetto pesante, aggravato dalle dichiarazioni di Sam Altman, ceo di OpenAI, che nei giorni scorsi ha parlato di «bolle speculative in formazione», evocando lo spettro del collasso delle dot-com nei primi anni 2000, quando il Nasdaq perse oltre l'80% del suo valore. È davvero così grave? Il contesto, rispetto al 2000, è molto cambiato. «Oggi il settore tecnologico è più maturo, diversificato e solido - spiega Richard Clode, portfolio manager di Janus Henderson Investors - Le big tech generano utili consistenti e vantano bilanci robusti. Nel 2000, oltre un terzo delle aziende tech americane era in perdita. Oggi siamo al 21%».

Si prenda Nvidia, leader dell'ondata IA. Il titolo è scambiato a un rapporto prezzo/utili per il prossimo anno (un metodo di misurazione del valore di una società, calcolato dividendo il prezzo in Borsa per i suoi utili) superiore a 30. «Sebbene elevato, - aggiunge l'esperto non è indicativo di una bolla: basti pensare che il settore tecnologico era scambiato a un rapporto di 50 quando è scoppiata la bolla delle dot-com». Secondo alcuni analisti, la recente debolezza è dunque un classico caso di asimmetria informativa: pochi hanno i dati reali sull'efficacia dell'IA, la massa investe per narrativa e quando emergono segnali contrari, il mercato ricalibra violentemente», sostiene Gabriel Debach, market analyst di eToro. Ora gli occhi sono puntati su Nvidia, che il 27 agosto presenterà la trimestrale.

Intanto, giusto per aumentare l'incertezza, Pechino ha deciso di limitare gli ordini del suo processore H20, dopo alcune dichiarazioni ritenute offensive del segretario al Commercio Usa, Howard Lutnick, sull'intenzione di mantenere la Cina dipendente dalla tecnologia Usa.

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