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Feltrin: "Chiusura del 2023 a -3,3% per la filiera legno-arredo, export -2,6%"

Il presidente di Federlegno: "Il 39% delle imprese sta rallentando gli investimenti per la situazione di incertezza dei mercati e la difficoltà a reperire risorse finanziarie a costi accessibili, a causa degli aumenti dei tassi di interesse e del calo degli affidamenti bancari. È cruciale prevedere misure di sostegno agli investimenti per tutelare la competitività dell’intero settore”

Feltrin: "Chiusura del 2023 a -3,3% per la filiera legno-arredo, export -2,6%"

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Feltrin: "Chiusura del 2023 a -3,3% per la filiera legno-arredo, export -2,6%"

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Scenario segnato dall’incertezza per la filiera del legno-arredo made in Italy con una previsione di una chiusura dell’anno attestata al -3,3%. Le variazioni rilevate da Istat nei fatturati (-14,9%) e nella produzione (-13,9%) del legno e nel fatturato (-0,1%) e nella produzione (-5,4%) di mobili nei primi sei mesi del 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022 sono il segno di un andamento del settore costretto a “navigare a vista” e a fare i conti con una situazione in continua evoluzione destinata a protrarsi per tutto il 2023, se non oltre.

Alla diminuzione della richiesta di mobili è corrisposto un arretramento anche nella produzione di legno, i cui fatturati, nell’ultimo biennio, sono risultati fortemente lievitati per i costi della materia prima e dell’energia con un calo di fatturato in parte conseguenza del recupero positivo dei prezzi delle commodity. E se si confronta giugno 2022 con giugno 2023 emerge che è il legno a flettere in maniera più consistente in termini di fatturato (-17,1%) a cui si aggiunge un dato molto negativo anche sulla produzione che tocca il -13,9%. Il fatturato mobili registra -0,8% e la produzione -5,1%.

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“Se la consistente flessione del fatturato del legno può essere in parte imputabile al rallentamento della crescita dei costi della materia prima e dell’energia, sostenuta invece nel 2022 rispetto al 2021, il dato sulla produzione dei mobili è indice soprattutto di un rallentamento della domanda e dell’export dei nostri prodotti anche oltre Oceano - spiega Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo -. E questi due fattori incidono a loro volta anche sul settore legno che comincia a risentire di una riduzione della produzione, una volta esaurite le richieste del 2022, anno con performance al di sopra della norma”.

Una situazione di incertezza confermata anche dai dati del Monitor elaborati dal Centro Studi FederlegnoArredo su un campione rappresentativo di aziende del settore che vale in termini di fatturato il 18% della filiera, pari a circa 10 miliardi sui 56,5 totali. Nel primo semestre 2023, rispetto allo stesso periodo del 2022, la filiera legno-arredo, registra infatti una contrazione complessiva del 5,9% con un trend negativo sia per il mercato italiano (-6,8%) che per l’export (-4,5%).
A pesare di più sull'andamento complessivo è il macrosistema legno, che flette del -12,6%, (-14% le vendite sul mercato nazionale e -8,3% l’export), pur con andamenti molto differenziati tra i diversi comparti: dai pannelli in forte contrazione alle coperture, strutture ed edifici in legno invece in crescita.
Il macrosistema arredamento – il 62% delle vendite totali – nei primi sei mesi del 2023 chiude più o meno in linea con il medesimo periodo del ‘22 (-1,1%): l’andamento complessivo è determinato in particolare dalle minori esportazioni (-3,3%) che pesano per oltre la metà di quelle totali e che annullano l’effetto moderatamente positivo del mercato nazionale (+1,3%).

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Guardando a fine 2023, la rilevazione indica una chiusura d’anno negativa per la filiera: -3,3%, con l’export a -2,6% e il mercato nazionale a -3,8%. Per quanto riguarda il macrosistema arredamento le previsioni indicano un andamento totale lievemente positivo (+0,2%) grazie alla maggior tenuta del mercato interno (+1,3%) rispetto all’export a -0,7%. Andamento negativo invece per il macrosistema legno (-8,5% totale) senza differenze sostanziali tra mercato nazionale (-8,6%) ed estero (-8,3%).

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“Non sorprende che, sempre secondo il nostro Monitor, il 39% delle imprese del legno-arredo stia rallentando gli investimenti data la situazione di incertezza a cui si aggiunge la difficoltà nel reperire risorse finanziarie a costi accessibili, a causa degli aumenti dei tassi di interesse e del calo degli affidamenti bancari alle imprese, che segna il minimo storico da oltre 20 anni - aggiunge ancora Feltrin -. Nel primo semestre 2023 le imprese che dichiarano di risentire di un aggravio dei costi sono l'85%, e sale al 21% la quota di quelle che hanno subito un incremento superiore al 20% rispetto allo stesso periodo del 2022 con una tendenza ancora in atto e in peggioramento”.

“Circa il 22% delle imprese inizia ad avere maggiori difficoltà nell'accesso al credito e per ovviare alla scarsità di liquidità provano a cercare nuovi affidamenti in altri istituti. Il 25% sta valutando di ridurre gli affidamenti e sostenere la crescita con risorse diverse, anche apportate dai soci.

Le nostre aziende - conclude il presidente di FederlegnoArredo - sono pronte a rispondere all’ennesima sfida mettendo in atto le strategie per non subire tali conseguenze in modo passivo, ma risulta cruciale prevedere misure di sostegno agli investimenti per tutelare la competitività dell’intero settore”.

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