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Tim, Poste al 27%. Ma non c’è l’Opa

Il gruppo rileva il 2,51% da Vivendi

Tim, Poste al 27%. Ma non c’è l’Opa
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Tim sempre più strategica per Poste Italiane. Il gruppo guidato da Matteo Del Fante (in foto) è salito al 27,3% della società di telecomunicazioni, rilevando dai francesi di Vivendi il 2,51 per cento. Una mossa che porta le Poste «al conseguente superamento dell'attuale soglia rilevante» per l'Opa obbligatoria. Tuttavia il gruppo ha dichiarato l'intenzione di avvalersi dell'esenzione ex articolo 106 del Regolamento Consob e «si impegna a cedere a parti non correlate le azioni ordinarie detenute in eccedenza» rispetto alla soglia rilevante entro 12 mesi, e ad astenersi dall'esercizio dei diritti di voto delle azioni eccedenti. Nel dettaglio, Poste si è assicurata 384 milioni di azioni ordinarie di Tim corrispondenti al 2,51% del totale delle azioni ordinarie e all'1,80% del capitale sociale della società di tlc. L'esborso per l'acquisto ammonta a circa 187 milioni di euro, e sarà finanziato mediante cassa disponibile.

Al termine dell'acquisizione, Poste Italiane - già azionista con il 24,81% delle azioni ordinarie salirà, dunque, al 27,32% del capitale ordinario di Tim, corrispondente al 19,61% del capitale sociale.

Con questa operazione, Poste Italiane «rafforza l'investimento di natura strategica realizzato in Tim, confermando il proprio obiettivo di svolgere il ruolo di azionista industriale di lungo periodo, attraverso la realizzazione di sinergie e la creazione di valore per tutti gli stakeholder», spiega una nota diffusa dal gruppo.

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