Baby gang, accoltellati per una sigaretta

"Voglio fumarla io", e scoppia una rissa tra minorenni al luna park di Rho

Baby gang, accoltellati per una sigaretta

Bullismo, razzismo e futili motivi, sono gli ingredienti che hanno tinto di sangue il giorno di pasquetta a Rho. Protagonista una baby gang di quattordicenni, tutti studenti e di famiglie bene, che ha preso di mira alcuni ragazzi peruviani, provocandone una reazione spropositata. Un duplice accoltellamento sfociato con un arresto per tentato omicidio. Per fortuna la vittima che in primo momento sembrava in condizioni gravissime, è stata salvata dai chirurghi dell’ospedale, intervenuti per bloccare l’emorragia che l’avrebbe portata alla morte.
È successo nel pomeriggio verso le 18 al luna park di corso Europa. Un gruppo di cinque ragazzi rhodensi, sta trascorrendo la pasquetta alle giostre; poco distanti ci sono anche due studenti di 14 anni di Rho, di origine peruviana, residenti in città da anni. I bulletti italiani si avvicinano e cercano un pretesto per attaccar briga; uno di loro pretende la sigaretta che lo studente straniero sta fumando. Gli intima di consegnargliela, minacciandolo e offendendolo con commenti razzisti. Il ragazzino si rifiuta, ma l’altro gliela strappa via e lo colpisce a pugni. La vittima decide di allontanarsi, tornando verso casa pieno di rabbia. Nel frattempo cova la vendetta.
Racconta tutto al fratello 16enne, con il quale e in compagnia di un altro amico, anche lui minorenne, decidono di tornare alle giostre per vendicarsi. Individuati i cinque balordi, scoppia la lite: C. G., il 14enne peruviano che aveva subito l’umiliazione, estrae dal giubbotto un coltello da cucina, e si avventa sul rivale che lo aveva offeso e picchiato. Vibra un fendente al petto facendolo cadere, cercando di colpirlo ancora mentre è a terra che perde sangue abbondantemente. Il peruviano colpisce alle gambe con un paio fendenti anche un altro studente accorso per aiutare l’amico che sta soccombendo. Poi finalmente intervengono gli adulti e i due feriti vengono portati via dal 118, mentre, nonostante il fuggi fuggi, i carabinieri riescono a identificare e fermare l’accoltellatore, recuperando anche il coltello.


«Un fenomeno quello del bullismo giovanile in relazione al quale si assiste all’impotenza degli stessi genitori – ha sottolineato il capitano Luca Necci -; alcuni di loro l’altra notte, nel corso degli interrogatori dei figli, ci hanno più volte quasi supplicato chiedendoci: cosa possiamo fare con questi ragazzi? Aiutateci anche voi a toglierli dalla strada e dalle cattive frequentazioni».

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