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Ballardini in panchina con l’incubo Cellino

Alessandro Ursic

Vincere un po’ di euro grazie ad Attilio Tesser, per chi aveva scommesso (su Internet si poteva) sul primo tecnico di serie A a essere esonerato, era facile: in fondo Massimo Cellino è un famoso mangiallenatori. Ma che il secondo tecnico cacciato fosse ancora del Cagliari, beh, non se lo aspettava nessuno. E invece: via Daniele Arrigoni, ritornato solo 18 giorni prima sulla panchina che aveva lasciato in estate. Si è dimesso lui, dopo aver capito che una parte della tifoseria non lo voleva più vedere. Oggi, contro il Messina, sulla panchina dei sardi siederà l’esordiente Davide Ballardini. Viene dalla Sambenedettese e ha un idolo. «Mi ispiro a Osvaldo Bagnoli». È il terzo allenatore in tre partite di campionato: un record.
È l’ennesimo atto del turbolento inizio stagione dei rossoblù. Ne ha fatto le spese un tecnico benvoluto dai giocatori e richiamato da un Cellino pentito (a parole) di averlo lasciato andar via dopo il buon campionato dell’anno scorso. Ma a Cagliari, come ha ammesso il patron in un’intervista alla Gazzetta, «comandano i tifosi». E proprio a loro, giovedì sera, Cellino aveva preannunciato che Arrigoni aveva le ore contate. Il giorno dopo è arrivata la risoluzione «consensuale» del contratto. Arrigoni ha chiesto di andar via: aveva capito che gli ultrà non lo volevano.
Come dargli torto, con il precedente di Antonio Langella. Due settimane fa l’attaccante era stato minacciato fisicamente da un gruppo di tifosi. E con Arrigoni l’antipatia risaliva alla stagione scorsa. Colpa di troppe sostituzioni per Gianfranco Zola, e di un atteggiamento troppo remissivo in trasferta. Non importa se al Sant’Elia il Cagliari è imbattuto da 17 partite, e se sei mesi fa la Sardegna sognava la coppa Uefa.
Andato via in estate per approdare al Torino neopromosso in A, Arrigoni si era trovato senza lavoro per il fallimento della società granata. «Non tornerei mai a Cagliari», aveva detto andando via. Ma dei dissapori con il club che l’aveva prelevato dalla serie C2 si è dimenticato appena Cellino l’ha richiamato, dopo aver esonerato Tesser. Ha trovato una squadra più debole, con i tifosi che ora gli davano pure del traditore. Alla prima partita, domenica scorsa con la Lazio, giù fischi. Almeno lo difendeva Cellino, come due ex innamorati che fanno pace: «Con Arrigoni ho sbagliato, è bravo e dovevo tenerlo», aveva detto l’ex presidente rossoblù. Ventiquattro ore dopo, lui era già sull’aereo per Miami.

E Arrigoni non era più a Cagliari.

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