Balotelli insiste su Totti: "Suo insulto mi ha ferito"

Ancora una volta l'attaccante dell'Inter torna sul fattaccio dell'Olimpico, quando si prese un calcione da Totti. Il capitano della Roma ha negato di avergli rivolto offese razziste. Ma lui ribadisce: "Il suo insulto mi ha fatto più male del calcio"

Balotelli insiste su Totti: 
"Suo insulto mi ha ferito"

Milano - Il tormentone va avanti da due settimane. Tutto è nato la sera della finale di Coppa Italia tra Roma e Inter, il 5 maggio scorso. Quasi alla fine della gara Totti rifila un calcione a Balotelli, dopo averlo inseguito per alcuni metri. L'arbitro estrae subito il rosso. In serata, dopo la partita (vinta dai nerazzurri) il capitano giallorosso si sfoga sul suo sito e racconta di essere stato provocato ripetutamente da Supermario. Seguono vari botta e risposta sui giornali sportivi. L'interista racconta di aver subito offese razziste. Totti nega tutto. E si va avanti per giorni e giorni. 

Balotelli insiste: grave offesa "L’insulto di Totti mi ha fatto più male del suo calcio. È uno che ammiravo". Balotelli si confessa a Vanity Fair. Gli chiedono se ha un problema di autocontrollo, e lui: "Con il corpo no, quello lo controllo perfettamente: mai fatto male a nessuno, mai reagito fisicamente. Mi scappa una parola, piuttosto: mi scappa un vaffa. Ma se succede lo ammetto. I veri uomini non si nascondono dietro qualcun altro".

Smentisce versione di Totti Balotelli assicura che quella notte all’Olimpico non è andata come ha raccontato Totti: "Io gli ho solo detto una cosa tipo: continui a giocare o vuoi fare il bambino? Lui mi ha risposto negro di... Poi ho sentito che diceva a Thiago Motta: lo spacco. Io ho sorriso e sono andato via. Dopo è arrivato il calcio. Non ho neppure capito, quando ho visto il filmato mi sono accorto di come me l’aveva dato". I suoi tifosi lo giustificano, perché tu a San Siro, con la Roma... "Sì, l'ho perso anche io il controllo e ho fatto un gesto, ma si sbaglia". Tutto perdonabile? "Se chi ha sbagliato lo chiede". Tu hai cose per cui chiederlo? "Sì. E l’ho fatto".

La maglia gettata a terra Potessi tornare indietro rifaresti quel gesto dopo il Barcellona, la maglietta buttata? "No. Però ti dico una cosa: se tutti gli sbagli che ho fatto sono serviti a far vincere uno scudetto e magari una Champions, va bene così".

Io sono italiano Poi Balotelli parla di quanto si sente italiano: "Io sono italiano. È un fatto. Sono nato qui. Non c’è niente da dire. Non posso mica essere ghanese, mai stato in Ghana, mai stato in Africa. Sono italiano come un cinese è un cinese. Tutto lì". Ti hanno dato la carta d’identità, ti hanno dato la scheda elettorale. Per chi hai votato alle elezioni? "Non ho votato. Non voterò mai". Votare è un diritto. Ma sarebbe anche un dovere civico. Perché non lo vuoi fare? "Lo farei solo se facessero una legge che mette in galera chi non vota. Perché la politica non mi interessa, non la seguo. E allora che cosa voto a fare?".

La fede in Dio L’attaccante dell’Inter ammette di essere credente: "Sono religioso. Ma non pratico. Però prego, la sera prima di addormentarmi, qualche volta alla mattina quando mi sveglio, non sempre. Mi rivolgo a chi, non so. Dio, credo, e non chiedo niente. Mica prego per vincere la Champions, non ha senso, non capisco quelli che pregano prima di una partita. Io dico solo grazie per quel che ho avuto".

Chi sono le mie guide Cassano dice che hai bisogno di una guida.

Anche lui come tanti si fa gli affari tuoi. Perché tutti vogliono darti consigli? "Non lo so. Cassano è un amico. Ma io ho già mio padre, la mia famiglia, i miei amici veri, che sono tre o quattro. Le guide sono queste persone".

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