Le banche al governo: no ricapitalizzazioni

Berlusconi: "Forse due o tre banche oltre a Unicredit avranno dei vantaggi a aumentare il proprio capitale". Immediata la risposta di alcuni istituti in occasione dell'esecutivo dell'Abi: "Strutture patrimoniali adeguate"

Le banche al governo: no ricapitalizzazioni

Roma - "Forse due o tre banche oltre a Unicredit avranno dei vantaggi a aumentare il proprio capitale", aveva detto ieri pomeriggio il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel corso del convegno organizzato dall’Unione industriali di Napoli. Immediata la risposta di alcuni istituti in occasione dell'esecutivo dell'Abi. In primis Intesa, Popolare Milano e Ubi Banca hanno fatto sapere di avere strutture patrimoniali adeguate". Sulla stessa linea anche Bnl.

Intesa, Popolare Milano e Ubi Intesa Sanpaolo, Popolare Milano e Ubi Banca hanno strutture patrimoniali adeguate quindi non vedono la necessità di una ricapitalizzazione. E’ questa la risposta che i vertici delle tre banche, interpellati a margine dell’esecutivo Abi, danno rispetto alle dichiarazioni di ieri del premier Silvio Berlusconi, secondo cui due o tre banche trarrebbero vantaggio da una ricapitalizzazione. "Noi pensiamo di avere una struttura patrimoniale adeguata e il piano di impresa che stiamo realizzando la rafforzerà ulteriormente", ha detto l’ad di Intesa Sanpaolo, Corrado Passera. "I nostri ratios sono a posto, non hanno bisogno di niente", ha detto il presidente di Pop Milano, Roberto Mazzotta, che alla domanda sull’eventuale necessità di un aumento di capitale ha risposto: "Per l’amor di Dio". "Siamo uno degli istituti più capitalizzati, i nostri ratios sono a posto quindi non abbiamo bisogno di ricapitalizzazioni", ha detto Emilio Zanetti, presidente di UBI Banca, che ha definito "fantasiose e destituite di ogni fondamento" le ipotesi di una fusione con il Banco Popolare. Alle domande sulla necessità di un aumento di capitale e sull’ipotesi di una fusione con UBI Banca, l’ad del Banco Popolare Fabio Innocenzi ha detto: "Abbiamo già ampiamente commentato su tutto, non c’è nessuna novità".

Bnl Il presidente della Bnl, Luigi Abete, non è preoccupato per le possibili ripercussioni sulla banca della crisi finanziaria in atto. "Non è successo nulla, la notte dormo tranquillo. Anzi, a maggior ragione adesso", ha dichiarato, a margine dell’esecutivo Abi, riferendosi tra l’altro a quanto dichiarato ieri dal premier Silvio Berlusconi in merito al fatto che due o tre banche si avvantaggerebbero di un aumento di capitale.

Cassa di risparmio di Fossano La ricapitalizzazione "è un problema che non ci tocca, non abbiamo un solo euro investito in titoli tossici, abbiamo solo titoli di Stato", ha dichiarato Giuseppe Ghisolfi, presidente della Cassa di Risparmio di Fossano, prima di entrare nella sede dell’Abi. "È un problema delle grandi banche non delle piccole. In questo periodo abbiamo fra il 30 e il 40% in più sia di raccolta che di impiego.

Vogliamo restare piccoli, bisogna essere piccoli o grandissimi, medi è la soluzione peggiore. Abbiamo impieghi pari all’80% della raccolta e il 52% di costi income perchè Cuneo è una zona dove c’è un grande risparmio".

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