Mps accelera sul nuovo ad che guiderà Mediobanca

Sfuma Cocini (Pimco), si fa strada Mulone (Ubs). E per il traghettatore si rafforza il "tecnico" Sichel

Mps accelera sul nuovo ad che guiderà Mediobanca
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Il comitato nomine di Mps si è riunito ieri sulla lista del nuovo cda di Mediobanca che deve essere presentata entro il 3 ottobre, in tempo per l'assemblea del 28. Per il ruolo di traghettatore interno è tramontato il nome del direttore generale Francesco Saverio Vinci mentre sarebbe in pole position il tecnico Gian Luca Sichel, oggi al timone sia di Compass sia di Mediobanca Premier e assai stimato dentro e fuori la banca. Il vero ceo arriverà però tra uno o due mesi dall'esterno: non dovrà essere una sorta di Nagel due, ma un profilo che abbia competenza e conosca bene i servizi senza essere necessariamente stranoto nell'ambiente.

Nella lista del cacciatore di teste, Maurizia Villa di Korn Ferry, per ora sembra primeggiare Riccardo Mulone, country head di Ubs. mentre meno gettonato è Giorgio Cocini (oggi in Pimco). Non risponde invece al vero la candidatura di Matteo Del Fante, oggi alla guida di Poste, che invece molti vedrebbero al timone delle Generali anche perché sarebbe una sorta di cavallo di ritorno dopo che la frenmata di Nagel sul suo nome scatenò lo scontro del 2021 con i grandi soci della compagnia. Il presidente deve essere ancora individuato. Quanto alla composizione del cda, potrebbe essere ridotto a 11 o 9 posti rispetto all'attuale schema a 15. Prima del prossimo fine settimana si riunirà il board dell'istituto senese. Mentre oggi si terrà il cda delle Generali per fare il punto sull'operazione Natixis. Nel frattempo, dal 15 settembre, con la presa del controllo di Mps su Mediobanca, è stato virtualmente trasferito a Siena il 13,18% del Leone composto per il 12,94% da azioni con diritto di voto e per lo 0,24% da contratti di prestito titoli senza data di scadenza. Il Monte ha poi il 6,81% di Italmobiliare e il 5% di Piquadro, sempre in indiretta proprietà tramite Piazzetta Cuccia. Non solo. A seguito dell'Opas, Francesco Gaetano Caltagirone ha superato il 10% nel Monte e ha avviato presso la Bce il procedimento autorizzativo per il superamento della stessa soglia. Al 15 settembre (data della dichiarazione) la quota dell'imprenditore era del 12,25% mentre al termine dell'offerta chiusasi lunedì dovrebbe essere di poco superiore al 10%. Nel documento, Caltagirone precisa che, sino all'ok di Francoforte, «i diritti di voto eccedenti il 9,9% sono sterilizzati», mentre la consistenza della partecipazione a valle dell'esito finale dell'offerta «sarà la base di eventuali considerazioni».

Resta l'impegno «a non presentare liste per concorrere alla nomina della maggioranza del membri del cda di Mps finché la partecipazione sarà sopra la soglia del 10%». Caltagirone precisa, infine, di agire da solo e che non esistono accordi parasociali con altri azionisti. Al 15 settembre la Delfin dei Del Vecchio detiene in proprietà diretta il 20,9%.

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