Tempo di decisioni in casa Unicredit. L'amministratore delegato Andrea Orcel (foto), dopo le performance record degli ultimi anni, ha bisogno di contrastare il calo fisiologico del business dovuto ai tagli dei tassi della Bce e all'erosione del margine d'interesse. Il probabile addio alla partnership nei fondi con Amundi, in scadenza al 2027, è la prima mossa della nuova fase. Non a caso Bnp Paribas, che ha da poco portato nel suo perimetro Axa Investment Managers, si è subito proposta a Unicredit.
Sul tavolo di Orcel c'è la via di riproporre partnership con gestori esterni o potenziare e costruire le proprie fabbriche prodotto interne. La seconda è sempre stata la via preferita, non a caso è stata a suo tempo avviata l'alleanza con Azimut che ha dato vita a Nova Investment Management (e che ora potrebbe ricevere nuovo impulso). In quest'ottica sono state riscattate le partnership assicurative ed è anche per questo che, in alcuni ambienti finanziari, non si esclude un possibile interesse per Banca Generali. Tutte questioni che sta affrontando Orcel, che tra l'altro ha a che fare con un cda che lo incalza spesso per avere aggiornamenti sulle sue strategie di fusioni e acquisizioni.
Tant'è che alcune indiscrezioni, poi smentite dal presidente Pier Carlo Padoan, riportavano di richieste nel board per nominare un direttore generale, segno di come ci siano discussioni accese su come proseguire in Italia (dopo lo stop all'operazione Bpm) e in Germania (sul dossier Commerzbank).