Economia

Bankitalia: "Conti pubblici meno peggio che altrove Consumi frenano ripresa"

Via Nazionale: "Sulla ripresa pesano la debolezza dell'export e della domanda interna. Ma i conti pubblici si sono deteriorati meno che negli altri Paesi". Allarme sull'occupazione e l'accesso al credito

Bankitalia: "Conti pubblici 
meno peggio che altrove 
Consumi frenano ripresa"

Roma - "In Italia la ripresa economica è ancora debole". Lo afferma la Banca d’Italia nel Bollettino Economico aggiungendo che "sulle prospettive di crescita pesano la debolezza della domanda interna e la lenta ripresa dell’export". Il reddito disponibile delle famiglie "è calato di oltre due punti percentuali in termini reali nella media dello scorso anno". Tuttavia "uno stimolo temporaneo ai consumi" dovrebbe arrivare, a partire da aprile, grazie agli incentivi decisi dal governo.

Conti pubblici I conti pubblici italiani sono "fortemente peggiorati" lo scorso anno anche se il loro deterioramento "è risultato più contenuto che negli altri principali Paesi avanzati, in alcuni dei quali hanno pesato i costi di importanti salvataggi bancari" prosegue via Nazionale. Per quanto riguarda le entrate, Bankitalia segnala per l’anno passato "una contrazione del 2,3%, inferiore a quella registrata dal pil nominale" mentre sul fronte delle uscite sottolinea che "l’aumento della spesa primaria corrente è rimasto sostenuto, nonostante il rallentamento dei redditi da lavoro". L’obiettivo di disavanzo del 5% nel 2010, indicato dal governo nell’aggiornamento del Patto di Stabilità, "implica un sensibile aumento delle entrate e una netta decelerazione della spesa primaria".

Lavoro Nonostante i segnali di ripresa dell’economia "le prospettive occupazionali rimangono incerte, in presenza di un progressivo deteriorarsi delle condizioni del mercato del lavoro" evidenzia la Banca d’Italia  sottlineando come a febbraio il numero degli occupati sia risultato inferiore di oltre 700mila unità rispetto al picco dell’aprile 2008. Inoltre, sempre a febbraio di quest’anno, "il tasso di disoccupazione si è attestato all’8,5%, livello massimo dal marzo del 2003".

Credito "Le imprese continuano a segnalare il permanere di difficoltà di accesso al credito, pur se l’irrigidimento delle condizioni di offerta da parte delle banche si è fermato" dice ancora Bankitalia citando le indagini tra le aziende. Più in generale "prosegue il calo dei prestiti alle imprese ma si è attenuta - dice Bankitalia - la restrizione dell’offerta al credito". La contrazione dei prestiti alle imprese, registrata ancora nei primi mesi del 2010, sarebbe dunque "coerente con il prolungato calo del loro fabbisogno finanziario, connesso con la debolezza congiunturale".

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