Baranzate, la giunta rossa vieta la scuola ai nomadi

Per il Comune troppi stranieri non residenti: «La situazione è ingestibile»

Michele Perla

Aule scolastiche chiuse agli stranieri non residenti in paese, e in particolar modo ai nomadi che da anni affollano i banchi della scuola dell’obbligo. Da lunedì infatti a Baranzate, la folta comunità di minori rom che abita nel maxi campo nomadi di via Montebisbino, sarà costretta a frequentare altri plessi scolastici. Soprattutto quelli di Milano, visto che l’accampamento si trova sul territorio del capoluogo, dove di fatto i piccoli zingari sono residenti. Una decisione singolare, quella di chiudere le scuole agli stranieri non residenti, adottata dalla giunta di centro sinistra in accordo con il Provveditorato agli Studi e la Prefettura.
«La nostra non è assolutamente una presa di posizione razzista – spiega Franco Cesaratto, vice sindaco con delega all’istruzione - ; tuttavia, considerata l’impossibilità a continuare a gestire una situazione scolastica ormai a limite, abbiamo deciso che per tre anni, non verranno accolti più nelle aule di Baranzate allievi stranieri non regolarmente residenti in paese». Da tempo infatti, le aule sono invase da una presenza massiccia di stranieri, e questo non consente a maestri e professori di dedicarsi come una volta agli allievi autoctoni. In più occasioni si sono registrati i malumori delle famiglie, che hanno denunciato il disagio vissuto dai loro figli. Disagio riassunto nei numeri ufficiali, forniti dallo stesso assessore all’istruzione.
«L’anno scolastico conclusosi a giugno, per quanto attiene alle prime classi delle elementari, ha fatto registrare la presenza di alunni stranieri con punte del 53 per cento ; senza contare inserimenti successivi. È evidente - ha sottolineato Cesaratto -, che il curriculum scolastico risente pesantemente di tale anomalia e la situazione diventa ingestibile dal punto di vista didattico».
A dicembre la decisione di bloccare le prescrizioni per il 2006-2007 agli stranieri privi di residenza ufficiale a Baranzate, dando loro per tempo la possibilità di rivolgersi altrove. La scelta fatta dalla giunta ha trovato il favore dei tanti genitori che avevano scelto di far frequentare ai loro figli le scuole in comuni limitrofi, come Bollate e Novate Milanese. Il provvedimento adottato dagli amministratori di Baranzate appare per altro legittimo alla luce delle normative scolastiche vigenti. Una volta infatti, per iscriversi alla scuola dell’obbligo, scegliendo un istituto piuttosto che un altro, valeva il bacino di utenza. Oggi questa norma è stata superata nel senso che ognuno può mandare il proprio figlio nell’istituto scolastico che gli fa più comodo. Norma fino a ieri sfruttata a piene mani, soprattutto dai nomadi di Via Montebisbino.

«La presenza di tanti stranieri nelle nostre classi, che ci obbligava a pagare anche insegnanti madrelingua, andava anche a detrimento di questi ultimi – ha concluso il vice sindaco - ; siamo arrivati a contare anche ben 22 etnie, e pertanto non si riusciva a garantire una didattica efficace a tutti i residenti ed agli stessi stranieri».

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