Neanche il tempo di tirare le somme e dare un'occhiata ai risultati definitivi che è già ora di affilare le armi in vista della volata decisiva. Dopo un'estenuante maratona elettorale che si è conclusa solo nella serata di martedì, a Bari è scattato il conto alla rovescia per il ballottaggio del 21 giugno, quando il sindaco uscente del Partito democratico, Michele Emiliano, si confronterà nuovamente con il candidato del Popolo della libertà, Simeone Di Cagno Abbrescia.
Il primo round si è concluso con un nulla di fatto: Emiliano è arrivato a un passo dalla vittoria conquistando il 49,1% dei consensi, ma non è riuscito ad assestare lo sprint decisivo. «Comunque non molliamo, sono abituato ad aspettare», dichiara. Insomma, la battaglia per la poltrona di sindaco rimane aperta e Di Cagno Abbrescia, con il 46,5%, può ancora sperare nella prossima tornata, quando giocheranno un ruolo importante i voti (poco più di seimila per un risicato 3,22% complessivo) del candidato Udc, Mario Russo Frattasi, e quelli piovuti sulle svariate liste che hanno composto il mosaico elettorale barese.
Per tutta la notte di lunedì, e anche ieri mattina, centinaia di persone sono rimaste assiepate all'esterno di palazzo di città, dinanzi al maxischermo su cui sono apparsi gli aggiornamenti dei risultati. Aggiornamenti a dir poco lenti, perché le operazioni di scrutinio si sono trascinate a passo di lumaca. Al punto che solo alle 19.30 è spuntato il risultato definitivo.
«È successo di tutto», dichiara Di Cagno Abbrescia, che insieme ad altri due parlamentari del Pdl ha incontrato il prefetto, Carlo Schilardi, sostenendo di non avere notizie dei voti di tre sezioni dopo che i presidenti di seggio sono andati via perché troppo stanchi. Sulla vicenda sono già state annunciate due interrogazioni al ministro dell'Interno, Roberto Maroni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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