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Basket, lutto nell'Olimpia Milano: morto Cedric Henderson a soli 57 anni

L'ala grande della Georgia, protagonista della doppietta scudetto-Coppa Italia del 1986 si è spento pochi giorni fa a soli 57 anni. Con lui se ne va un altro pezzo dell'epoca d'oro del basket meneghino, quella degli scontri contro Oscar e Drazen Petrovic

Basket, lutto nell'Olimpia Milano: morto Cedric Henderson a soli 57 anni

Lutto nella famiglia dell’Olimpia Milano con le Scarpette Rosse costrette a piangere la morte di un altro degli eroi che hanno fatto grande il club meneghino. Ci ha lasciato a soli 57 anni uno dei protagonisti della doppietta scudetto-Coppa Italia del 1986, l’ala grande Cedric Henderson. La notizia, arrivata qualche ora fa dalla Georgia, è stata riportata oggi dai canali social dell’Olimpia, sempre attenti alle vicende dei campioni che hanno fatto grande Milano. “La famiglia dell’Olimpia Milano è triste nell’apprendere della morte a 57 anni a Marietta, in Georgia, del nostro grande Cedric Henderson, amato e apprezzato membro della squadra vincitrice del campionato italiano 1985/86. Rip”. Un epitaffio sintetico per questo cestista che, dopo aver fatto bene al college, aveva vissuto la sua stagione migliore proprio all’ombra della Madonnina, per poi continuare in Francia, in Australia e nelle leghe minori americane.

Dalla Georgia a Milano

Henderson era arrivato alla corte di coach Dan Peterson nel mercato estivo per prendere il posto di Joe Barry Carroll ed era alla sua prima esperienza da professionista. Come succedeva all’epoca, anche ottimi talenti del basket, che magari avrebbero potuto trovare spazio nella NBA, sceglievano di venire nel campionato italiano per farsi notare. Cedric Henderson aveva giocato per i Georgia Bulldogs per solo una stagione, quella del 1984-85, ma aveva lasciato una grande impressione ad Athens, dove era stato determinante per trascinare l’università al secondo turno del torneo NCAA di quella stagione.

Sebbene fosse solo un freshman, Henderson aveva lasciato il segno nella SEC, dominando in lungo e in largo. A parte il talento, la grande determinazione gli aveva guadagnato il supporto di tifosi, compagni di squadra, consegnandogli un posto nella storia dei Bulldogs. Conosciuto come “Big Dawg”, era stato adocchiato dagli Atlanta Hawks, che lo selezionarono nel draft del 1986 ma scelse di fare un’esperienza all’estero prima di misurarsi con le stelle della NBA. Il campionato italiano, uno dei più competitivi al mondo, sarebbe stato la vetrina perfetta per il suo talento.

La storica doppietta del 1986

La Simac Milano che accoglie Henderson aveva il compito non semplice di confermarsi campione d’Italia e provare la scalata all’Europa. A disposizione di coach Peterson un roster di tutto rispetto, da Mike D’Antoni a Dino Meneghin, dal giovane Pittis a Roberto Premier fino al nuovo arrivato Fausto Bargna. Nonostante il contributo degli americani, le cose in Europa non vanno per il meglio: nel girone di semifinale la Simac finisce terza dietro allo Žalgiris Kaunas e al Cibona Zagabria del grandissimo Drazen Petrovic, che avrebbe alzato al cielo il trofeo. Le cose vanno decisamente meglio in Italia, dove la regular season è un cammino trionfale. Prima dei play-off c’è anche il tempo di vincere la Coppa Italia; il 14 aprile 1986 a Bologna Milano riesce a superare 102 a 96 la Scavolini Pesaro.

Cedric Henderson Twitter

La post-season dell’Olimpia è un vero e proprio trionfo: dopo essersi liberati con facilità di Udine e Rimini, i primi problemi vengono in semifinale, quando la Berloni Torino riesce a vincere la prima partita. Da quel punto in avanti, Milano non si ferma più, rimontando Torino per poi trovare nella finalissima la Caserta di coach Tanjevic e dell’immenso Oscar Schmidt. I tifosi dell’Olimpia ricorderanno sempre quella epica serie di finale, quando di fronte al pubblico di casa la Simac riuscì a superare i campani per 93 a 84 conquistando il 22° scudetto. Da quel momento in avanti Henderson non riuscì a farsi spazio né ad Atlanta né a Milwaukee, finendo la carriera all’estero e nei campionati minori. Nessuno, però, né nella sua Georgia né a Milano lo ha mai dimenticato.

Con lui se ne va un altro pezzo dell’età dell’oro del basket italiano.

Simac Milano 1986

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