Basta con i maltrattamenti sugli animali «mascherati» da tradizioni culturali

Anche quest’anno domenica 19 marzo a Tonco (Asti) si svolgerà la «Giostra medioevale» durante la quale degli uomini a cavallo, muniti di bastoni, correranno avanti e indietro cecando di colpire un tacchino precedentemente ucciso, non a scopi alimentari ma per semplice divertimento, che verrà appeso a una fune a testa in giù e decapitato dopo vari tentativi. Nell’edizione del 2005 i colpi furono 85. Tutti noi ricordiamo con orrore il rumore di quel povero cranio fracassato, vedevamo le piume librarsi nell’aria, quel collo insanguinato allungarsi sempre più finché la testa maciullata schizzava per aria tra sangue e frammenti di materia organica. Il corpo bianco del tacchino diventato rosso di sangue veniva posto per terra con i bastoni dei cavalieri a mo’ di croce per il ludibrio di bambini e adulti. Questo spettacolo è veramente raccapricciante, viene perpetrato, dicono, da centinia di anni e a Tonco non vogliono rinunciarvi. Abbiamo raccolto oltre 5mila firme per una petizione contro l’uso dell’animale, e gli abitanti di Tonco sono 800 circa, essi fanno un’enorme pubblicità a questa giostra, comprano pagine intere sulla stampa locale per cui giungono a Tonco anche gli abitanti delle zone limitrofe.

Anche a Fontanetto di Po (Vercelli) si fa una giostra simile, l’animale che viene decapitato, però, è un’oca, la data varia ma pressappoco è nello stesso periodo. Sappiate che per l’edizione del 2005 a Tonco sono state spese per la giostra «del pitu» ben 140mila euro... non sarebbe stato meglio usarli per scopi umanitari?
Movimento Uomo-Natura-Animali
Asti

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