Romani vacanzieri, popolo di grandi sbadati. Dalle chiavi di casa al telefonino, ma anche forme di parmigiano, computer portatile, macchine fotografiche, orologi di marca, tavole da surf, vela per la barca, bicicletta, perfino sedia a rotelle: cè davvero di tutto nella lista degli oggetti dimenticati in aeroporto da passeggeri distratti e frettolosi di prendere laereo o tornare a casa al termine di una vacanza in Italia. Secondo una statistica al Leonardo da Vinci di Fiumicino ogni anno sono oltre 6mila le cose lasciate dai viaggiatori nelle aree dedicate ai Duty Free, al ritiro delle valigie, nei piazzali, tutte zone sotto il vincolo doganale, o a bordo degli aerei.
Per questo esiste un apposito Ufficio Oggetti Smarriti gestito da Aeroporti di Roma, che ha ereditato dal 30 maggio 2006 questo curioso ma importante incarico dallEnte Nazionale Aviazione Civile. Le ultime rilevazioni indicano che solo da settembre a febbraio scorso sono stati 2.280 gli oggetti rinvenuti. Il picco maggiore a dicembre, con quasi 500 ritrovamenti. Ai prevedibili telefonini, mazzi di chiavi, occhiali e cinte, si annoverano: berretti da pilota, carte di credito, slip da donna in pizzo, una trapunta matrimoniale, forme di parmigiano ma anche una bottiglia di olio doliva, un televisore 32 pollici, un marsupio con 5.000 euro, una macchina per cucire, persino un diploma di laurea in Economia e Commercio e uno di liceo scientifico.
E poi, videoregistratori, cappotti, giacconi, sdraio per la spiaggia, passeggini e, in un imballaggio semiaperto, addirittura una cella frigorifera. «Oggetti così ingombranti - viene spiegato - sono frutto più che altro di abbandono da parte di cittadini extracomunitari che, una volta appreso delleccedenza bagaglio con conseguente penalizzazione sul costo del biglietto aereo, decidono di lasciare a terra la merce in sovrappeso». Presi in consegna e meticolosamente catalogati dintesa con la Dogana lUfficio Oggetti Smarriti provvede a custodirli in un apposito magazzino di Adr Security. Qui, ad occupare la maggior parte degli spazi sono centinaia di valigie: una media di mille lanno. Nei casi in cui è possibile risalire al legittimo proprietario, parte la ricerca e molto spesso è il passeggero a farsi vivo. Trascorso un anno senza che nessuno le abbia reclamate, poi, le cose vengono battute a unasta pubblica, i cui proventi vanno allo Stato.
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