Il carico da undici della nuova edizione di Colorado - per l’appunto l’undicesima, in arrivo su Italia 1 da domani in prima serata per dodici puntate - ha nome, cognome (e corpo) di Belen Rodriguez. Un asso (affiancato da Paolo Ruffini, attore, autore e ex veejay) che dovrebbe garantire un sacco di punti. In share, spera il direttore di rete Luca Tiraboschi, nonostante la formula di rito («il 9 per cento di media del canale, trattandosi di Colorado, nostra colonna insieme a Le Iene, è prevedibile qualcosa di più»).
Dunque, la femmina tv più ambita del momento è attesa nel deserto fatto di cactus e risate di Colorado, e le speranze di allargare le spalle del programma non sono poche. Anzi, a proposito di speranza forse non è un caso che la sinuosa Belen appaia alla conferenza stampa di presentazione in camicetta verde (e tutto il resto, che comunque va segnalato: schiena scoperta, vertiginosi short scuri e i soliti tacchi a spillo). Il sorriso è di quelli solari, le parole dietro di esso, invece, determinate. A chi le fa notare una possibile diminutio dai fasti di Sanremo al programma comico che «comunque non è Zelig», la bella argentina risponde arrotando ancor più, se possibile, le sue erre: «Diciamo subito chiaramente che io sono sempre stata fan di Colorado, che mi ha sempre fatto più ridere di Zelig. A mio parere lo show di Bisio è più adatto alla dimensione teatrale, mentre la natura di Colorado è più televisiva».
Quanto a lei, precisa la Rodriguez, «Nonostante il successo al Festival, non mi sento una conduttrice di serie A, non sono una Clerici per capirci. Di strada ne devo fare ancora molta. Quel che so è che mi piace mettermi in gioco, soprattutto in programmi dove corri rischi ma ricevi stimoli. Partecipare a Striscia, può essere gratificante, ma la tua presenza non incide sul successo, sempre stabile, di un programma del genere». C’è poi la carta strategica di aprirsi a un nuovo tipo di pubblico, quello giovanissimo di Italia 1: «A me piace fare programmi giovani - spiega la showgirl -; la cosa che temo di più è la noia. Devo divertirmi». Uno dei motivi che l’ha riportata a Mediaset e la farà approdare, da gennaio, su Canale 5 a Italia’s Got Talent. La scintilla scoccata con Maria De Filippi in un’ospitata ad Amici, ha portato il suo frutto: «Maria mi ha voluto espressamente a Italia’s Got Talent - spiega Belen - e quello è senza dubbio un programma in cui mi diverto moltissimo: c’è molta improvvisazione». Istinto jazz, nell’animo della bella argentina? «Sì - rivela - se devo dire una differenza evidente tra Rai e Mediaset è questa: nella prima, per evidenti ragioni legate al servizio pubblico, c’è meno libertà nei testi e nell’improvvisazione». Il nuovo Colorado promette di offrire Belen come non la si è mai vista, e dunque non solo sexy, ma anche travestita, in funzione di sketch assortiti. La strana novità è questa: nello show aumenteranno i balletti!. «Mi piacerebbe anche cantare - rivela Belen - ma per il momento la cosa non è in agenda». Sulla sua missione Belen è chiara: «Io non devo far ridere, ma solo generare simpatia. Non sono una comica. Bellezza e comicità possono funzionare, ma la bruttezza è sempre più efficace».
Dal prossimo futuro, la showgirl argentina non si attende nulla di scontato, anche se qualche programmino ce l’ha, eccome: «Figli? Certo che si, non c’è felicità senza le nuove generazioni. Il lavoro soddisfa, ma fino a un certo punto. Ci sono cose che sono più importanti. Sposarsi con Corona? Certo che vorrei, ma diamo tempo al tempo». Di tempo, la bella sudamericana se ne dà anche sul fronte cinema: «Mi piacerebbe un ruolo drammatico, ma per il momento sono impegnata in tv. Ripeterei volentieri l’esperienza fiction: quella con Zingaretti ne Il Commissario Montalbano è stata un’ottima cosa».
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