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La bella leggerezza di Bruxelles tra arte, cioccolato e fumetti

L'occasione per una visita invernale è una sventagliata di mostre, senza dimenticare le canzoni di Brel e mille dolci golosità

Ha la fama (sbagliata) di essere grigia, austera e anche un po' noiosa. Invece Bruxelles, sede della sempre più odiata burocrazia europea, non solo vuol scrollarsi di dosso la paura dopo gli attentati dell'anno scorso, ma è anche diventata una città sorprendente e originale come può esserlo un quadro di Magritte, il padre del Surrealismo, celebrato in un Museo che, da solo, vale il viaggio nella capitale belga.

Perciò, una volta esaurita la doverosa visita all'incantevole Grand Place, con le sue facciate gotiche e barocche decorate in oro (meglio dopo aver aver dato una toccatina al braccio destro della statua nell'adiacente rue Charles Buls perché si dice che porti fortuna), e scattata la foto ricordo davanti alla statua del simbolico Manneken Pis (il putto che secondo la leggenda spense con la pipì la miccia di una bomba), conviene partire (rigosomente a piedi) alla conquista dello vero spirito bruxellese seguendo uno dei suoi innumerevoli percorsi di scoperta.

Il fil rouge più famoso da seguire è quello dell'Art Nouveau: per chi ama questo stile il tour comincia dalla casa museo dell'architetto Victor Horta (rue Americaine 25) e continua davanti alle magnifiche dimore costruite tra Place Flagey, il quartiere Baili-Châtelain-Brugmann e i dintorni. Ma Bruxelles è anche la patria di fumetti come Tintin, Spirou e Zagor e la capitale della street art, Ed ecco allora il curioso percorso dedicato alla «bande dessinée», per vedere i murales che rendono omaggio ai beniamini della «nona arte» sulle facciate di Merolles, nel centro città, nelle stazioni del metrò e dispersi un po' dappertutto.

Autentico crocevia dell'arte contemporanea, Bruxelles ospita in questo periodo un ampio ventaglio di mostre nei musei e negli spazi espositivi del suo cuore culturale, il Mont des Arts. Una delle più interessanti è allestita fino al 17 febbraio all'Ing Art Center in Place Royale 6. Si intitola «Guggenheim Full Abstraction» e presenta un impressionante insieme di opere d'arte provenienti dalle collezioni di Peggy Guggenheim a Venezia e di suo zio Solomon a New York. Capolavori realizzati tra gli Anni Quaranta e Sessanta e firmati da artisti come Max Ernst, Marcel Duchamp, Jacson Pollock, Mark Rothko, Alexander Calder, Jean Dubuffet, Lucio Fontana o Cy Twombly.

Nel vicino museo Bozar (contrazione di Beaux Arts) in Rue Ravenstein 23, si possono visitare altre mostre-evento. In primis quella dedicata (fino al 5 marzo) al Picasso scultore: una sessantina di sculture che esprimono la forza creatrice di un artista che non ha mai smesso di innovare ricorrendo a numerosi materiali e a molteplici tecniche. Altrettanto interessanti sono la variopinta rassegna dedicate all'Arte popolare del Congo e la mostra «Il potere dell'avanguardia - Now and Then» (in corso fino al 22 gennaio). A partire da artisti come James Ensor e Edvard Munch, la mostra prende in esame movimenti come Die Brücke, Der Blaue Reiter, il Cubo-Futurismo russo e la Bauhaus: con nomi come Robert Delaunay, Kasimir Malevitch, Oscar Kokoschka o Paul Klee, Umberto Boccioni o Fortunato Depero per citarne alcuni. Un percorso storico inframmezzato (e qui sta la vera novità) da sorprendenti «abbinamenti» trasversali fra artisti storicizzati e contemporanei. Infine, una vera chicca è l'esposizione «BXL Universel» allestita fino al 26 marzo allo spazio Centrale Electrique (Place Sainte-Catherine 44). Un originale ritratto collettivo della città e dei suoi simboli, fatto attraverso installazioni artistiche, documenti d'archivio, fotografie e filmati d'epoca, come quello di Jacques Brel ripreso mentre canta in un locale. E a proposito del celebre chansonnier, da non perdere in Place de la Vieille Halle aux Blés la visita all'esposizione permanente a lui dedicata «J'aime les Belges!» e magari anche la passeggiata (dura due ore e mezza e costa 13 euro) sui passi del cantautore della tenerezza.

Ma dopo questa «grande abbuffata artistica» niente di meglio che concedersi il percorso a tema più gradito ai turisti: quello delle celebri cioccolaterie. E rifornirsi di praline e bonbon dal Chocolatier Laurent Gerbaud in Rue Ravenstein 2D. Per il pernottamento c'è l'art hotel con Spa 9 Hotel Sablon (www.9-hotel-sablon-brussels.be, doppia a partire da 105 euro a notte), in rue de la Paille 2, due passi dal Sablon (da non perdere il mercatino dell'antiquariato ogni sabato mattina). Per arrivare ci sono voli diretti Brussels Airlines da Milano e Roma. Per informazioni: www.belgioturismo.

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