Andrea Tornielli
da Roma
Alla vigilia del funerale di don Andrea Santoro, che pochi giorni prima di essere ucciso aveva scritto a Benedetto XVI invitandolo in Turchia, dal governo di Ankara è arrivato latteso via libera al pellegrinaggio papale: il presidente Ahmet Necdet Sezer ha infatti invitato il Pontefice per una visita ufficiale di Stato dal 28 novembre al 1° dicembre prossimo». Liniziativa è stata messa in relazione con lassassinio del sacerdote romano ed è evidente che il governo turco vuole fare di tutto per non far apparire il proprio Paese come una terra ostile ai cristiani. Rapidissima la risposta della Santa Sede: il direttore della Sala Stampa della Santa Sede Joaquín Navarro-Valls ha precisato che Benedetto XVI ha accettato linvito. I dettagli della visita sono ancora da definire e Navarro, nella sua dichiarazione ha parlato di un viaggio di tre giorni, dal 28 al 30 novembre, e non di quattro, come prospettato da Ankara.
Il viaggio avverrà in concomitanza con la festa di SantAndrea, fratello di Pietro. Benedetto XVI aveva in programma di recarsi a Istanbul, a visitare il patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I, successore dellapostolo Andrea, già lo scorso novembre. Aveva ricevuto un invito dal patriarca, ma alla fine nel governo aveva prevalso lala nazionalista, seccata per liniziativa di Bartolomeo. E così il desiderio di Ratzinger era stato respinto, dicendo che il pellegrinaggio si sarebbe fatto, ma nel 2006.
Dopo luccisione di don Santoro, il viaggio, che nelle intenzioni di Benedetto XVI doveva avere un carattere soltanto ecumenico, assume ora unaltra valenza e dovrà confrontarsi con il tema del dialogo interreligioso e con il problema del fondamentalismo islamico. Senza contare che laggiunta di un giorno alla trasferta papale sta a significare la volontà di Ankara di sfruttare al massimo la visita al fine dellingresso nellUnione Europea, facendo passare il Papa per la capitale.
Nel settembre 2004 lallora cardinale Joseph Ratzinger si era detto contrario allingresso della Turchia nellUe, definendolo un fatto «antistorico». Aveva però precisato che si trattava di unopinione del tutto personale che non implicava in alcun modo la Santa Sede. In effetti, a livello diplomatico, il Vaticano non è contrario alladesione di Ankara anche se fa presente che prima di diventare membro dellUnione la Turchia dovrebbe completare alcune riforme nel campo della libertà religiosa. Lo Stato turco non riconosce personalità giuridica alle chiese cristiane, che non possono costruire nuovi edifici di culto e non possono essere proprietarie di edifici e terreni o aprire scuole.
Negli stessi giorni della visita è previsto il vertice della Nato a Riga: il presidente Sezer ha già stabilito che non vi si recherà per poter accogliere il Papa e al suo posto andrà il premier Erdogan.
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